Venerdì 19 Aprile 2024

Terremoto, l'esperto: "E' la scia killer del 24 agosto"

Cocco (Ingv): "Ci saranno altre repliche"

Un edificio crollato a Visso, in provincia di Macerata

Un edificio crollato a Visso, in provincia di Macerata

Roma, 21 ottobre 2016 - «È chiaramente un evento legato al terremoto del 24 agosto. Chiaramente. Una sorta di prosieguo di quell’evento. Possiamo dire che si è innescata qualche altra struttura, qualche faglia situata all’estremità nord-occidentale dell’area interessata dal sisma di Accumuli/Amatrice. Si è attivata una faglia su un sistema contiguo. E sì, la causa è da ricercare nella sequenza partita il 24 agosto che ha rotto gli equilibri in un intero segmento di Appennino». Così il sismologo Massimo Cocco dell’Ingv, pochi minuti dopo la seconda intensa replica.

È un evento inusuale?

«Una doppia scossa, in rapida successione, con la seconda più forte della prima, era una eventualità possibile. Anzi, nelle faglie dell’Appennino centrale capita relativamente spesso».

E quindi, se capita non di rado, non si poteva in qualche modo prevedere, almeno statisticamente?

«Ovviamente no. Dopo la scossa da 5.4, la prima, non avrei saputo dire in alcun modo che di lì a breve ne sarebbe arrivata una seconda, più forte. La prima scossa ha perturbato ulteriormente il volume crostale e ha innescato la seconda».

Repliche intense sono comunque tutt’altro che rare.

«Certo. Ma su un piano statistico. È successo ad esempio nel 1976 in Friuli dove tre mesi dopo la prima scossa ce ne fu un’altra di magnitudo importante. O ancora, nel 1997 nelle Marche o in Emilia Romagna dove, dopo il sisma del 20 maggio 2012, ci fu un altro evento di magnitudo confrontabile il successivo 29 maggio. È successo molte, molte volte che terremoti di energia importante come quello del 24 agosto abbiano generato altri eventi sismici di forte magnitudo, anche a volte paragonabili a quello che ha iniziato la sequenza».

Il fatto che siano scosse così ravvicinate e paragonabili fa intuire lo sviluppo futuro della sequenza sismica?

«Purtroppo no. Molta energia è stata rilasciata, e in breve tempo, ma è da prevedere che la sequenza sarà intensa, di scosse ce ne saranno ancora, causate dalla struttura sismogenetica che si è rotta».

Si può capire qualcosa sulle strutture interessate?

«È ancora presto. Molto presto. Parliamo di strutture piuttosto profonde, diciamo tra gli otto e dieci chilometri di profondità c’è stato uno spostamento verso nord rispetto al sisma del 24 agosto. Se ci si limiterà a questo o se a cascata verranno interessate a loro volta altre faglie, nessuno lo può dire. Dobbiamo studiare i dati strumentali per capire di più e meglio. La sola previsione che mi sento di fare è che la sequenza sismica non sarà breve e quindi per le popolazioni interessate serve la massima prudenza e seguire le indicazioni delle autorità».