Venerdì 19 Aprile 2024

Tassista ucciso dopo una lite a Milano, pg ricorre in appello: "10 anni pena bassa"

La Procura generale chiede che la pena venga aumentata tenendo conto delle aggravanti dei futili motivi e della recidiva

Rilievi dei Ris in via Morgagni, dove è stato aggredito il tassista

Rilievi dei Ris in via Morgagni, dove è stato aggredito il tassista

Milano, 16 gennaio 2015 - La Procura generale di Milano ha presentato ricorso in appello per chiedere che la pena di 10 anni inflitta a Davide Guglielmo Righi, consulente informatico di 49 anni che quasi un anno fa, dopo una banale lite di viabilità, uccise il tassista milanese Alfredo Famoso, venga aumentata tenendo conto anche delle aggravanti dei futili motivi e della recidiva.

Lo scorso 19 novembre, Righi, che la sera del 23 febbraio 2014 ha colpito al volto con una confezione di bottiglie d'acqua il tassista (Famoso ha sbattuto la testa a terra ed è morto dopo due giorni di coma), è stato condannato in primo grado a 10 anni di carcere per omicidio preterintenzionale dalla Corte d'Assise di Milano. Il pm Maria Teresa Latella aveva chiesto una condanna a 13 anni con il riconoscimento delle aggravanti dei futili motivi e della recidiva, dati i precedenti penali dell'uomo per furto, violenza privata, molestie, disturbo alle persone e ingiuria. Aggravanti che, però, sono state cancellate dai giudici ed è arrivata una condanna ritenuta «troppo bassa» anche dai familiari della vittima, che aveva 65 anni, perché, come ha spiegato il loro legale, l'avvocato Danilo La Monaca, i giudici, oltre a cancellare le due aggravanti, hanno applicato per l'imputato «il minimo della pena». La Procura, tuttavia, non ha fatto appello ma è stata la Procura Generale, con il sostituto pg Maria Elena Visconti, a depositare l'atto di impugnazione, che si aggiunge a quello presentato dalla difesa di Righi. Il processo d'appello non è ancora stato fissato.