Mercoledì 24 Aprile 2024

Taranto, donna aggredita in ospedale con un punteruolo

Caccia a un 40enne con capelli lunghi e ricci, notato da alcuni testimoni. La vittima, 74 anni, è in coma: in un primo momento sembrava in morte cerebrale

L'ingresso dell'ospedale SS. Annunziata di Taranto, dove una donna è stata aggredita /Ansa

L'ingresso dell'ospedale SS. Annunziata di Taranto, dove una donna è stata aggredita /Ansa

Taranto, 9 agosto 2017 - Aggressione choc in ospedale, un luogo che in genere si considera protetto. Una donna di 74 anni - Adriana Dursi - è stata colpita alla testa al Santissima Annunziata di Taranto con un oggetto contundente - forse un punteruolo - riportando un profondo trauma cranico. L'aggressore è poi riuscito a fuggire indisturbato.

I medici hanno dichiarato la morte cerebrale della vittima, ma il periodo di osservazione che scadeva alle 15 è stato interrotto dopo il rilevamento di un piccolo segnale elettrico dai rilievi strumentali . L'aggressione sarebbe avvenuta nella serata di ieri quando l'anziana donna si trovava in uno degli ambienti del pronto soccorso, su una barella, e attendeva di essere visitata dopo il triage. 

Alcuni testimoni avrebbero visto aggirarsi per l'ospedale un uomo particolarmente agitato: sarebbe stato lui a scagliarsi contro la donna.  Al vaglio degli inquirenti, che hanno visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza del nosocomio, c'è la posizione dell'uomo che attualmente risulta irreperibile. I poliziotti cercano un 40enne con capelli lunghi e ricci, che sarebbe stato notato da alcuni testimoni. In un filmato delle telecamere di sicurezza sarebbe visibile l'aggressore, ma non in maniera nitida, nel momento in cui colpisce la vittima, provocandole una profonda ferita all'osso temporale destro. La Polizia avrebbe condotto in Questura un sospettato, al momento interrogato come persona informata sui fatti

La donna ieri sera aveva accusato un malore ed era stata accompagna al pronto soccorso dal figlio e da una badante, mentre l'aggressione sarebbe avvenuta alcune ore più tardi. Non è chiaro se l'omicida conoscesse la donna oppure se si sia trattato del gesto di uno squilibrato

LA RICOSTRUZIONE - Al momento dell'arrivo in ospedale la donna era in condizioni vigili, hanno annotato i medici, ed è stata ricoverata nelle stanze di osservazione che fanno parte dell'astanteria del pronto soccorso. La paziente, precisano fonti Asl, sarebbe dovuta uscire dal nosocomio nel giro di alcune ore.  Ad accorgersi che la donna era ferita alla testa e che perdeva un rivolo di sangue, è stato il figlio, quando è tornato dopo una breve assenza, nella stanza della madre. Di qui l'allarme e l'intervento dei medici che hanno giudicato la ferita presumibilmente provocata da un corpo contundente, anche se elle prime ore non si era escluso che la donna si fosse ferita accidentalmente, avendo delle patologie. Secondo fonti della Questura, il ferimento della donna è avvenuto in un momento in cui nella stanza non c'era nessuno: né il figlio, allontanatosi per andare in bagno, né la badante. Ecco perché gli interrogatori, ma soprattutto la visione della videosorveglianza, potranno rivelarsi utili ai fini dell'accertamento della vicenda.

MORTE CEREBRALE? - La commissione medica si è riunita per valutare il segnale anomalo percepito dagli esami strumentali e per decidere se sottoporre l'anziana a un nuovo intervento chirurgico ma le sue condizioni sono definite disperate dagli stessi sanitari del nosocomio tarantino. Nel pomeriggio la signora Dursi è stata trasferita nel reparto di chirurgia e ora è in coma sotto costante controllo medico. L'osservazione della paziente proseguirà sino a domattina e in questo lasso di tempo si vedrà anche se è il caso o meno di sottoporre la donna a un intervento chirurgico.