Giovedì 18 Aprile 2024

Solstizio d'inverno, perché è il giorno più corto (e quanto dura)

Per celebrarlo anche un doodle di Google

Solstizio d'inverno (Olycom)

Solstizio d'inverno (Olycom)

Roma, 21 dicembre 2016 - Mancava solo l'ufficialità delle stelle. Il solstizio d'inverno apre la stagione fredda, anche se il gelo dell'ultima settimana avea anticipato ogni convenzione. L'inverno farà capolino alle 11:44 di oggi, mercoledì 21 dicembre, quando il sole raggiungerà lo zenit (punto immaginario che sta esattamente sopra la testa dell'osservatore) al tropico del Capricorno. Il sole sorgerà, nel nostro emisfero, nel punto più meridionale dell'orizzonte Est, a mezzogiorno sarà all'altezza minima dell'anno. Quindi farà una pausa nel proprio cammino sulla volta celeste: per qualche giorno sembrerà fermarsi in cielo, per poi invertire la rotta e iniziare il suo moto di avvicinamento all'equatore celeste (motivo per cui le giornate inizieranno ad allungarsi). Oggi, nel giorno più corto dell'anno, avremo 9 ore e 5 minuti di sole. Come mai l'anno scorso il fenomeno si è verificato il 22 e non il 21? La risposta sta nella differenza tra l'anno solare (su cui si basa il nostro calendario gregoriano) e quello siderale, legato a quanto impiega la terra a girara attorno al sole, ovvero 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi. Il ritardo si riflette anche sulle date di equinozi e solstizi: ogni 4 anni si recupera con l'aggiunta di un giorno a febbraio (che segna l'anno bisestile). Anche Google ricorda il solstizio d'inverno con un doodle animato. 

LE TRADIZIONI - Per gli antichi romani il solstizio d'inverno era un'occasione di festa. Tra il 17 e il 23 dicembre si celebravano i Saturnali dove con banchetti e sacrifici si omaggiava il dio dell'agricoltura. Curiosità: nel corso dei festeggiamenti, si ribaltavano i ruoli: le classi sociale venivano temporaneamente abolite, lo schiavo era nominato princeps e, indossando una maschera, assumeva tutti i poteri. Tutti erano vestiti allo stesso modo, ci si scambiava regali come dadi, candele di cera, libri, abiti e perfino piccoli animali domestici. Non mancavano orge e banchetti senza fine. Feste e fuochi anche nella tradizione germanica e celtica, dove il 21 dicembre si celebrava la festa di Yule. Secondo alcune fonti fu proprio durante queste celebrazioni che vennero introdotti gli alberi sempreverdi come simbolo di vita che resiste al gelido inverno. Il passo per entrare nella tradizione del Natale fu breve. 

L'EVENTO - C'è un luogo simbolo per il solstizio di inverno. E' Stonehenge, in Gran Bretagna, dove ogni anno in questo giorno accorrono in migliaia per assistere all'evento. Si pensa che il sito sia stato edificato su una linea visuale studiata di proposito per godere a pieno del tramonto nel solstizio di inverno. Secoli orsono in questo giorno si macellavano gli animali e la fermentazione del vino e della birra toccava il suo apice. 

LE COINCIDENZE - Sarà un caso, ma il 21 dicembre nella storia è legato a importanti eventi scientifici. Nel 1898 Marie e Pierre Curie scoprirono il radio, dando inizio all'era atomica. Nel 1968 fu lanciato l'Apollo 8 (nella foto), prima missione lunare con essere umani nell'equipaggio.