Treviso, tutti gli uomini e i misteri di Sofiya. La bella ucraina sparita nel nulla

Il compagno si è ucciso. L’ultima passione per un imprenditore

Sofiya Melnyk, la bella ucraina scomparsa nel nulla

Sofiya Melnyk, la bella ucraina scomparsa nel nulla

Cornuda (Treviso), 24 dicembre 2017 - Nella vita di Sofiya Melnyk, la 43enne ucraina scomparsa il 15 novembre scorso da Cornuda, spunta un quarto uomo. Un imprenditore della zona, con cui la donna era solita pranzare in un ristorante di Casella d’Asolo. «È successo più volte – conferma il titolare del locale –. Lei era bella, gioiosa, simpatica, elegante. Veniva qui, sempre e solo a pranzo, periodicamente in compagnia. L’ultima volta è stata qualche mese fa, d’estate mi pare, poi non l’ho più vista».  Sofiya, arrivava a bordo di una Renault, l’imprenditore la raggiungeva con la sua automobile di grossa cilindrata. In un’occasione si era fatto notare perché uscendo dal locale era rimasto coinvolto in un incidente stradale senza conseguenze, proprio all’incrocio antistante il ristorante.    La bella ucraina dagli occhi di smeraldo, che si professava interprete, viveva a Cornuda con il compagno Pascal Daniel Albanese, 50 anni, morto suicida undici giorni dopo la sua scomparsa, portandosi nella tomba molti segreti. Una convivenza lunga 16 anni, che non aveva però impedito alla donna di avere altre relazioni. Quella con un geologo settantenne, che vive tra Reggio, Modena e Rimini, durava da nove anni. Si vedevano regolarmente nei fine settimana. «Le avevo chiesto più volte di andare ad abitare insieme – ha raccontato l’uomo, che ha collaborato qualche anno fa con gli atenei di Modena, Reggio Emilia e Rimini – ma Sofiya si è sempre rifiutata. Diceva di non voler rinunciare alla sua libertà. Parlava di Pascal come di un cugino a cui doveva molto».  È stato proprio il geologo, che l’aveva aiutata ad acquistare la villetta dove la donna viveva con Albanese, disoccupato da anni, a dare l’allarme.    «Ho capito subito che qualcosa non andava», ha dichiarato ai microfoni della trasmissione Chi l’ha visto?. Il settantenne, rimasto vedovo, si era inamorato perdutamente dell’interprete ucraina. «Aveva una classe e un’educazione innate. Una delle poche donne in grado di sbucciare una mela con coltello e forchetta». 

Ultimamente l’intesa era stata scossa dalla passione scoppiata improvvisamente tra Sofiya e un medico radiologo di origini siciliane, dipendente di una struttura pubblica in provincia di Treviso. Una passione travolgente, che l’affascinante ucraina voleva diventasse esclusiva, mettendo fine alla sua disordinata vita sentimentale.  Un amore vero, assolutamente ricambiato. «Non auguro a nessuno di provare quello che sto provando – ha confidato senza reticenze il professionista subito dopo la scomparsa della donna – . Sofiya mi manca ogni minuto. Non conta il tempo che abbiamo passato insieme, perché la nostra è stata fin da subito una storia importante». 

A lui, con cui avrebbe dovuto trascorrere la serata, è indirizzato l’ultimo messaggio spedito da Sofiya, poco prima di consegnarsi al nulla. «Non posso venire perché una mia amica è in crisi». Ma purtroppo non ci crede nessuno. Sul caso la magistratura ha aperto un’inchiesta battendo, insieme agli investigatori, tutte le piste, compresa quella di un movente di natura passionale.