Siccità Italia, Galletti: "Basta sprechi d'acqua. L'emergenza sarà la normalità"

Il ministro dell'ambiente: "Rivedere le tariffe può aiutare a comportamenti più virtuosi"

Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti (Ansa)

Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti (Ansa)

Roma, 24 giugno 2017 - «Dobbiamo prendere atto che la situazione di emergenza siccità che si verifica quest’anno rischia di diventare in un futuro assai prossimo una ricorrente normalità». È netto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: «Dobbiamo agire di conseguenza e adattarci al cambiamento climatico presente e soprattutto a quello atteso». 

Ministro Galletti, i cambiamenti climatici ci presentano il conto? «Parliamo sempre di cambiamenti climatici pensando che riguardino la casa degli altri e un lontano futuro. Invece ci accorgiamo che avvengono anche a casa nostra e non possiamo non notare che quel che vediamo oggi è consistente con le previsioni a medio e lungo termine dell’Ipcc. Gli eventi estremi, in un senso o nell’altro, ondate di calore come bombe d’acqua, siccità e alluvioni, sono diventati parte della nostra vita. E questo ci impone di prendere atto della necessità di una infrasttutturazione diversa da quella che abbiamo».

La siccità in atto impone interventi a breve e ma anche e soprattutto strutturali. Che risposte date all’emergenza? «La risposta emergenziale la stiamo dando con un monitoraggio attento dell’evolversi della situazione. Per ogni bacino idrografico ci siamo dotati di un osservatorio. Adesso abbiamo costituito anche una cabina di regia permanente a livello nazionale, alla quale fanno riferimento tutti i ministeri interessati, le regioni e le autorità di bacino. Questo ci ha permesso anche di regolare i flussi, gestendo il rilascio dai bacini in modo da assicurare ai fiumi un flusso minimo per garantire l’ecosistema. La regione Liguria e quella Emilia Romagna hanno siglato un accordo per rilasciare 4.5 milioni di metri cubi d’acqua dalla diga del Brugnano al fiume Trebbia. Nella zona di Parma e Piacenza abbiamo dichiarato lo stato di emergenza, deciso un primo stanziamento di 8 milioni e 650 mila euro per fare una serie di interventi immediati per avere più acqua a disposizione. La risposta del sistema c’è quindi stata, e naturalmente valuteremo anche i danni all’agricoltura, ma è chiaro che siamo in una situazione difficile».

E gli interventi strutturali? «Stiamo lavorando a interventi nell’ottica del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, che ha terminato la procedura di consultazione pubblica e sarà pronto prima della fine dell’anno. Nei prossimi giorni vorrei definire un primo pacchetto di misure di sistema da includere in un protocollo da firmare con le regioni».

1 - Come lavarsi i denti
1 - Come lavarsi i denti

Che tipo di misure di sistema? «Innanzitutto l’aumento della capacità degli bacini esistenti e poi lo sviluppo lungo i corsi d’acqua di sistemi di laminazione dinamica, cioè dei serbatoi per uso irriguo alimentati dai fiumi nei momenti di alta portata, e da utilizzare in estate o comunque quando ve ne sia bisogno. Penso poi alla moltiplicazione dei bacini a uso irriguo costruendone nei nuovi ma anche utilizzando le ex cave. E poi cercheremo di proporre misure nel campo dell’agricoltura, in modo da spingere verso l’innovazione dei sistemi di irrigazione e anche a valutare l’utilizzo di colture maggiormente resistenti allo stress idrico».

E l’utilizzo per l’irrigazione delle acque reflue depurate? «È anche quello un tema sul quale dovremo lavorare».

Un altro problema irrisolto è quello delle perdite delle reti idriche. «Questo è uno scandalo italiano e i gestori delle reti devono intervenire per ridurre le perdite entro limiti fisiologici, non esiste perderne il 40%, o anche più. L’acqua va considerata una risorsa preziosa».

Per questo però ci vogliono investimenti. Dove si trovano i soldi? «Io credo che sia venuto il momento di ripensare la tariffazione: le risorse per gli investimenti devono venire da lì. L’acqua è un bene prezioso e i beni preziosi costano, forse non possiamo più permetterci di essere uno dei paesi in Europa dove l’acqua costa di meno».

Pagano sempre gli utenti? «La leva tariffaria serve per trovare fondi per ridurre le perdite ma anche per incentivare comportamenti virtuosi, evitare gli sprechi. Su questo voglio lanciare un appello ai cittadini. Io non sono un talebano, non dirò mai: non lavatevi per risparmiare acqua. Ma dico che un conto è utilizzare l’acqua, un altro è sprecarla. E oggi noi dobbiamo utilizzare in maniera molto razionale l’acqua».