Siccità a Roma, riduzione pressione acqua di notte. Ecco le zone 'a rischio'

Annuncio di Acea: "Potrebbe mancare l'acqua ai piani alti degli edifici". E al Nord i grandi laghi sono ai minimi storici

Siccità a Roma. Nella foto il livello del Tevere a luglio e quello durante la piena (Ansa)

Siccità a Roma. Nella foto il livello del Tevere a luglio e quello durante la piena (Ansa)

Roma, 28 agosto 2017 - Primi disagi in vista per la siccità a Roma. L'Acea ha deciso "di adottare un piano di riduzione controllata delle pressioni della rete idrica nelle sole ore notturne per quanto riguarda i Comuni di Roma e Fiumicino" a causa del perdurare della "straordinaria siccità". Lo annuncia la società in una nota, aggiungendo che la misura si rende necessaria malgrado la riparazione di oltre 1.300 perdite. "Attuando le manovre, potrà mancare l'acqua ai piani alti degli edifici e nelle zone idraulicamente più sfavorite, per le quali potrebbe non essere escluso lo svuotamento delle condotte con il conseguente intorbidimento dell'acqua al momento del rientro in servizio", spiega Acea.

I PERCHE' DELLA DECISIONE - Le previsioni meteo annunciano pioggia per i primi giorni di settembre, ma il deficit arretrato è davvero tanto. "Nonostante l'eccezionale lavoro svolto a partire da maggio, con l'istituzione da parte del nuovo vertice di una cabina di regia per affrontare l'emergenza idrica, che ad oggi ha consentito di monitorare circa 4.700 km di rete, quasi il 90% del totale, con oltre 1.300 perdite già riparate - spiega Acea nella nota - il perdurare di una straordinaria siccità (è piovuto il 70% in meno, rispetto alla media degli ultimi tre anni) sta via via assottigliando le fonti di approvvigionamento e impone l'adozione di adeguate misure per garantire il servizio alla cittadinanza, limitandone al massimo i disagi. Disagi che, senza gli sforzi sopracitati, sarebbero stati molto più duri. Lo scenario, infatti, con la ripresa dopo la pausa estiva, e il conseguente incremento dei consumi, si presenta molto serio: gli acquedotti delle Capore e del Marcio nell'ultimo periodo hanno visto abbassarsi sensibilmente il livello delle loro acque, dal Pescheria non si possono derivare più di 9.100 litri al secondo per i forti limiti di un'infrastruttura vecchia di 80 anni, dal lago di Bracciano la società non può prelevare più di 400 litri al secondo, a seguito dell'ultima ordinanza diramata dalla Regione Lazio a valle della decisione del Tribunale Superiore delle Acque. Da qui la decisione di adottare un piano di riduzione controllata delle pressioni della rete idrica nelle sole ore notturne per quanto riguarda i Comuni di Roma e Fiumicino".

LE ZONE INTERESSATE - Il piano di riduzione notturna della pressione interesserà le seguenti zone del comune di Roma: Trieste, Villa Ada, Parioli, Salario, Villa Borghese, Nomentano, XX Settembre, Università, Esquilino, San Lorenzo, Celio, Tuscolano Nord, Casilino, Tor Pignattara, Aventino, Zona Archeologica, Appio, Quadraro, Latino, Ostiense, Tuscolano Sud, Centro Direzionale Centocelle, Torre Spaccata, Torre Maura, Torre Angela, Tor Fiscale, Don Bosco, Appio Claudio, Osteria del Curato, Giardinetti, Pignatelli, Quarto Miglio, Spinaceto, Castel Fusano, Infernetto, Palocco, Ostia Antica, Acilia Sud, Acilia Nord, Trionfale, Navigatori, Garbatella, Valco San Paolo, Tormarancia, Foro Italico, Eroi, Prati, Villaggio Olimpico, Flaminio, Della Vittoria, La Storta, Castelluccia, Ottavia, Tomba di Nerone, Tor San Giovanni, Bufalotta, Serpentara, Casal Boccone, S. Maria della Pieta', Acquatraversa, Val Melaina, Tufello, Montesacro, Montesacro Alto, Talenti, Conca d'Oro, San Basilio, Casal de' Pazzi, Sacco Pastore, Eur, Tre Fontane, Villaggio Giuliano, Giustiniana, Gianicolense, Aurelio Sud, Villa Pamphili, Centro Giano, Ponte Galeria, Centro Storico, Pietralata, Casal Bruciato, Tor Sapienza, La Rustica, Tiburtino Sud, Ostia Nord, Ostia Sud e tutto il litorale di Ostia, Ciampino, Borghesiana, Morena. Il provvedimento riguarda anche il comune di Fiumicino e le zone di Isola Sacra, Fiumicino centro e zona aeroportuale, Fregene, Focene, Maccarese, Palidoro, Passoscuro.

IL FUTURO INCERTO - Il piano di riduzione delle pressioni in rete, continua la nota, "avrà luogo attraverso l'esecuzione di manovre sulle valvole di regolazione e sulle pompe di sollevamento, attuate in remoto dalla nostra Sala Operativa e Ambientale presidiata 24 ore su 24 (festivi inclusi), controllando in continuo i valori dei principali parametri (pressioni, portate, livelli dei serbatoi, assorbimenti energetici) caratterizzanti l'esercizio delle reti e degli impianti in gestione". Acea avverte comunque che "ragionevolmente" che l'impatto sugli utenti si limiterà al solo mese di settembre e dipenderà da una molteplicità di fattori, come il permanere o meno dello stato di siccità, il regime delle temperature atmosferiche, "la crescente efficacia delle azioni di recupero di risorsa idrica che la società ha avviato da tempo e che ha tuttora in corso", ma anche l'attenzione ai consumi da parte dell'utenza. Il deficit di acqua, infine, potrà contrarsi "sensibilmente" in caso vengano attivate "quanto prima alcune nuove fonti di approvvigionamento".

1 - Come lavarsi i denti
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AIUTI PER L'AREA DI BRACCIANO - Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in una nota, annuncia aiuti per le aziende: "Nell'area del lago di Bracciano la siccità e le condizioni del bacino hanno prodotto anche una forte crisi del sistema economico territoriale. Molte aziende e piccole imprese del settore turistico e ricreativo hanno subito danni a seguito del calo di presenze dell'ultima stagione estiva. Non dobbiamo lasciare soli i cittadini, per questo la Regione Lazio stanzierà risorse per riconoscere questo danno indiretto e venire incontro alle esigenze del tessuto commerciale ed economico del territorio. Nei prossimi giorni costituiremo un tavolo di lavoro con i sindaci dell'area per formulare una ipotesi di lavoro e una proposta".

E AL NORD LA SITUAZIONE E' DRAMMATICA - I grandi laghi del Nord sono tutti sotto le medie stagionali e stanno avvicinandosi ai minimi storici: l'Iseo è al 15% della capacità; il Garda al 20,8%, quello di Como al 20%; il lago Maggiore è al 25,5%. Al Sud sono soprattutto Calabria e Basilicata ad evidenziare un calo del 40% nelle scorte idriche, trattenute nei principali invasi. I dati sono stati diffuso dall'Anbi (Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e tutela del territorio e acque irrigue) aggiungendo che "ormai il cambiamento climatico è un dato strutturale; dal settore agricolo giungono quotidianamente dati sui deficit produttivi, che si stanno registrando per coltivazioni ed allevamenti a causa della mancanza di piogge e del gran caldo, che dura da tre mesi". L'Anbi evidenzia anche un altro dato: "La gestione irrigua ha comunque un costo, che molte colture non possono però sostenere, visti gli insufficienti prezzi riconosciuti dal mercato".