Sabato 20 Aprile 2024

Sanità, oggi sciopero dei medici. Sospesi 40mila interventi

Stop a centinaia di migliaia di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche. La ministra Lorenzin: "Sono a fianco dei medici". La Cgil: "Non può chiamarsi fuori"

Sciopero dei medici, foto generica (Newpresse)

Sciopero dei medici, foto generica (Newpresse)

Roma, 12 dicembre 2017 - Domani sale operatorie ai "minimi di garanzia" per lo sciopero indetto da medici, veterinari e dirigenti sanitari del Servizio sanitario nazionale. Si prospetta lo stop a centinaia di migliaia di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche e a 40mila interventi non urgenti programmati, oltre al blocco di tutta l'attività veterinaria connessa al controllo degli alimenti.  I medici si giustificano così: "La sanità chiude un giorno per non chiudere per sempre".

La denuncia del sindacato Anaao è molto circostanziata: "Il Servizio sanitario nazionale (Ssn) finora si è sostenuto sul sacrificio di medici e dirigenti sanitari. E le Regioni hanno garantito i Lea, almeno quelle che lo hanno fatto, a spese dei professionisti, delle loro ferie, delle loro risorse accessorie, dell'abuso del loro orario di lavoro. La diminuzione del perimetro della tutela pubblica sta provocando tra i cittadini attese più lunghe, maggiori diseguaglianze territoriali, crescita del divario tra chi può curarsi pagando e chi no. Ormai si declina il diritto alla salute in base alla residenza e la distanza tra Bolzano e Napoli si può esprimere in 700 km o in 4 anni di aspettativa di vita. E la situazione, che la legge di bilancio 2018 nemmeno prende in considerazione persa come è dietro bonus di ogni genere, è avviata a peggiorare".

MINISTRA SOLIDALE - "Sono assolutamente a fianco dei medici italiani", dice Beatrice Lorenzin. In tale questione, ha aggiunto, "ci sono due problemi: uno è quello dello sblocco del turnover che credo abbiamo seriamente contribuito a risolvere. Con i piani ospedalieri presentati dalle Regioni - aggiunge - abbiamo dato il via a migliaia di assunzioni nuove. Ovviamente le Regioni ora devono fare i concorsi, devono farli in tempi brevi perché altrimenti questo lavoro rischia di appesantire e di rallentare. Poi c'è tutto il tema del rinnovo del contratto che non è un tema che gestisce il ministero della Salute ma io spero che riusciremo comunque a dare una mano per sostenere la buona causa dei medici ospedalieri".

REPLICA LA CGIL -  "La ministra della Salute è distratta e non ha letto la piattaforma della mobilitazione di domani. E' il suo Ministero il maggiore imputato, in quanto non solo nella legge di Bilancio c'è un'ulteriore riduzione di spesa in percentuale sul Pil del Fondo sanitario nazionale ma si programma anche una nuova riduzione nei prossimi anni", replicano in una nota la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, e il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Andrea Filippi. "Se la Ministra - aggiungono - avesse fatto il suo dovere in questi anni, la sanità oggi non sarebbe in questa condizione di definanziamento. Si sono preferiti altri interessi, come quelli dei privati e delle case farmaceutiche. Lo spieghi ai cittadini, che non possono accedere alle cure perché non hanno le risorse per pagare i ticket, cosa ha fatto per rilanciare il sistema sanitario pubblico. Basta propaganda sulle spalle di lavoratori e cittadini. Se la sanità è al collasso la Ministra non può chiamarsi fuori".