Martedì 23 Aprile 2024

Scarcerazioni facili, i casi di arrestati e liberi a tempi di record

Il guineiano che ha accoltellato un poliziotto è già tornato a casa. Quando a vincere è il crimine

Saidou Mamadou Diallo (Newpress)

Saidou Mamadou Diallo (Newpress)

Milano, 21 luglio 2017 - Saidou Mamadou Diallo ha lasciato l’Italia ieri pomeriggio alle 18.25: scortato da tre agenti, è salito sul volo che l’ha portato a Conakry, capitale della Guinea, dopo uno scalo a Casablanca. È stato rimpatriato poche ore dopo la scarcerazione-lampo il 28enne che lunedì aveva tentato di accoltellare uno dei quattro poliziotti delle Volanti intervenuti nei pressi della Stazione Centrale di Milano, dopo che aveva minacciato due addetti di una società di autobus, brandendo una lama di 7,5 centimetri. Una vicenda che si è chiusa in quattro giorni, tra mille polemiche. Ripercorriamone le tappe. Bloccato e ammanettato in piazza Luigi di Savoia, Diallo, in Italia da 2015 e con un ordine di espulsione (ignorato) emesso dalla Questura di Sondrio il 4 luglio, finisce in carcere con l’accusa di tentato omicidio: il fendente sferrato alla schiena dell’agente non ha provocato danni solo perché è stato assorbito dal giubbotto anti-proiettile. Mercoledì mattina c’è l’udienza di convalida dell’arresto: il pm chiede la custodia cautelare in carcere, ma il gip dispone l’immediata scarcerazione. Il motivo: per il giudice, la condotta del guineano «appare frutto della concitazione del momento, quando Diallo, ormai rovinato a terra e sentendosi accerchiato dai poliziotti frattanto sopraggiunti, tentò di divincolarsi e sottrarsi alla cattura, effettuando una torsione del busto e così sferrando un colpo lì dove gli capitava». Uscito dal carcere, il 28enne viene portato in Questura per ulteriori accertamenti sulla sua identità (ha fornito 5 alias nel corso della sua permanenza in Italia). Due le ipotesi: trasferimento al Cpt di Torino o espulsione immediata. A metà mattinata di ieri, prende piede la seconda: il gip revoca l’obbligo di firma su richiesta dell’Ufficio Immigrazione, accelerando così le pratiche per il rimpatrio, viceversa impossibile con una misura cautelare in corso. Decisiva la collaborazione del console onorario della Guinea a Milano per la procedura di identificazione. Alle 18.25 la partenza dall’aeroporto di Malpensa.

n. p.

DA' UNA TESTATA A CARABINIERE. IL GIUDICE LO SCARCERA SUBITO - Per settimane (fra marzo e aprile) è stato l’incubo di Novoli, quartiere periferico di Firenze: con il suo atteggiamento provocatorio, ha importunato i passanti, danneggiato auto e vetrine. Poi ha reagito a un controllo dei carabinieri, sferrando una testata a uno di loro. È stato arrestato, ma al processo per direttissima il giudice non ha ritenuto sufficienti gli elementi per convalidare l’arresto e neppure per l’emissione di una misura cautelare. Per questo motivo l’uomo, un romeno di 38 anni con precedenti è stato scarcerato il giorno dopo. La procura di Firenze ha presentato due ricorsi: alla Cassazione e al tribunale del riesame.

TENTA DI STRANGOLARE RAGAZZA. RESTA IN CARCERE 48 ORE - È rimasto in carcere poco più di 48 ore Harwinder Singh, un cittadino indiano di 29 anni che nella notte fra il 21 e il 22 febbraio aggredì selvaggiamente una ragazza di 23 anni che tornava a casa dal pub in cui lavorava. L’aveva quasi strangolata dopo averla seguita dal centro a via Baracca, in periferia a Firenze. Il gip aveva convalidato il suo arresto per il solo reato di lesioni personali aggravate, ma non per quello di tentata violenza sessuale. Non ha accolto la richiesta del pm di tenerlo in carcere e gli ha applicato la ben più lieve misura dell’obbligo di dimora a Fiumicino, dove Singh ha detto di lavorare come bracciante, con divieto di uscire fra le 20 e le 7.

PESTAVA I PASSANTI A MILANO. ORA FA IL DEEJAY IN SPAGNA - Scarcerato e sparito nel nulla. Finì così anche la vicenda Nicolas Orlando Lecumberri, spagnolo di 23 anni, professione dj, che fu arrestato nel luglio dello scorso anno dopo una lunga serie di aggressioni a suon di pugni alle spese di ignari passanti. Fermato, arrestato, scarcerato per essere spedito in una clinica psichiatrica, il gip di Milano non dispose alcuna scorta dal carcere al luogo di cura. Risultato, il 27enne scomparve nel nulla. Salvo riemergere tempo dopo in Spagna. Per le vittime italiane del pestaggio sulle strade di Milano, la beffa è stata la sola certezza.

INVESTE E UCCIDE CENTAURO. FERMO MAI CONVALIDATO - Un’inversione a ‘U’ in piena tangenziale, su un dosso. Un motociclista morto in un impatto pauroso. La pattuglia delle forze dell’ordine che arriva e l’arresto per omicidio stradale per un moldavo. Uno dei primi casi di applicazione della nuova normativa. Accadeva a Carnate, in Brianza, un anno fa. Poche ore dopo, la mancata convalida del fermo da parte del Gip di Monza e l’inizio di un procedimentoo mai passato per un’aula. L’uomo è ritornato subito a piede libero. Pochi giorni fa la conclusione, con tanto di accordo della Procura e firma del giudice: un anno e otto mesi di patteggiamento. E pena sospesa.

BOLOGNA, PUSHER SERIALE PIZZICATO DUE VOLTE IN 24 ORE - Domenica pomeriggio, Henry Lucky, pusher nigeriano di 19 anni, era stato sorpreso a spacciare marijuana in via Boldini, a Bologna. E non qualche grammo. I carabinieri avevano trovato addosso al ragazzo oltre 230 grammi d’erba. Era finito in manette e, dopo la nottata in camera di sicurezza, era comparso di fronte al giudice per la direttissima, dove se l’era cavata con un divieto di dimora. Questo accadeva lunedì mattina. Nel pomeriggio dello stesso giorno, Lucky è stato di nuovo fermato dalla polizia, che gli ha trovato addosso 9 grammi di marijuana. Questa volta, gli è toccato l’obbligo di dimora, a Castelfranco.

RILASCIATO DOPO IL FURTO. E LUI CANTA: "ITALIA, ITALIA" - «Italia, Italia»: Il ritornello della canzone di Mino Reitano risuonò un anno fa, il 16 luglio, nel corridoio del tribunale di Reggio. Lo cantò un ladro georgiano rimesso in libertà dopo che il giorno prima, con due complici e connazionali, era stato sorpreso mentre tentava un furto in una palazzina in via Lulli. La polizia arrestò tre uomini di 35, 36 e 41 anni. Il più giovane era un pregiudicato, già noto per reati contro il patrimonio. I tre furono rimessi in libertà in attesa del processo, come richiesto dall’avvocato, e per il solo pregiudicato fu disposto l’obbligo di dimora e di firma. Uno di loro esultò intonando Reitano.