Napoli, Saviano replica a De Magistris: "Per lui il problema sono io, non i killer"

In un lungo post lo scrittore risponde duramente all'attacco del sindaco partenopeo che definisce "populista"

Roberto Saviano

Roberto Saviano

Roma, 6 gennaio 2017 - "Il sindaco De Magistris si rivolge a me in un lungo post su Facebook, ma come sempre non dice nulla sul merito delle questioni, è per questo che è un populista, definizione politica nella quale credo che tutto sommato si riconosca" inizia così la dura replica di Roberto Saviano che risponde, sempre su Facebook, alle parole forti del sindaco di Napoli. De Magistris è stato il primo ad attaccare lo scrittore, intervenuto sugli ultimi fatti di cronaca, in  particolare sul ferimento in strada di una bambina in una sparatoria nel centro di Napoli.

Nel post Saviano ricostruisce i fatti dell'altro giorno: "Napoli 4 gennaio 2017, due sparatorie in pieno centro e una bambina di 10 anni ferita in un luogo affollatissimo della città. Ma il sindaco è infastidito dalla realtà, a lui non interessa la realtà, a lui interessa l'idea, quell'idea falsa di una città in rinascita: problema non sono le vittime innocenti del fuoco della camorra, problema è che poi Saviano ne parlera'".

Per lo scrittore, "il contesto nel quale nascono e crescono le organizzazioni criminali, fatto di assenza delle regole e lassismo, da quando lui è sindaco non solo non è mutato, ma ha preso una piega addirittura più grottesca: ora la camorra in città è minorenne e il disagio si è esteso alle fasce anagraficamente più deboli".

Ma di tutto ciò, sottolinea Saviano, il sindaco "non ama parlare e detesta che lo facciano altri: pare che la citta' sia ridotta al salotto di casa sua, a polvere da nascondere sotto al divano. Basta pensare alla superficialita' (per non dire al fastidio) con cui il sindaco parla di periferie annegate nel degrado: al sindaco fa schifo Soccavo, fa schifo Pianura, si vergogna del rione Conocal, se ne frega del rione Traiano.

Il sindaco è del Vomero, gli piacciono le cose ordinate, pulite. E così succede che sulla gestione del patrimonio immobiliare comunale, nelle periferie controllate dalla camorra, difficilmente spenda una parola, nonostante inchieste giornalistiche serissime inchiodino l'amministrazione comunale a responsabilita' enormi. E chissa' che su questa, come su altre vicende, anche la Procura della Repubblica prima o poi non intervenga".

Saviano quindi aggiunge: "Ma che importa, dira' il sindaco: la realta' di Napoli sono le strade affollate e non i killer pronti a sparare nel mucchio, magari per un regolamento di conti, per poche centinaia di euro. E il problema non sono i killer, per carita', ma Saviano che poi ne parlera'. Distoglierei lo sguardo da Napoli se le organizzazioni criminali smettessero di tenere sotto giogo l'intera citta', che e' tutta una periferia, tranne qualche quartiere collinare ricco dei reinvestimenti della camorra. Mi piace meno il commento sulla mia pericolosita', quello e' da webete: de Magisttis, lei e' un ex magistrato, dovrebbe sapere che la scorta si da' per proteggere e non per mandare a morire. A Falcone, gente ingenua e priva di riferimenti, diceva che gli attentati se li organizzava da solo, almeno lei non ha detto che la situazione in cui vivo me la sono inventata io, e' gia' qualcosa. Ma lei ha bisogno di me, ha bisogno di contrapporsi a qualcuno: lei ha bisogno delle contrapposizioni perche' senza quelle dovrebbe affrontare la realta' dei tanti soprusi che la sua amministrazione tollera".

Comunque "non e' l'unico: quando criticavo Berlusconi - ricorda - ero da strozzare, con Renzi sono diventato un gufo, se parlo di infiltrazioni mafiose al Nord diffamo. Lei mi definisce uno 'zelluso' (traduzione italiana: calvo) anemozionale e la cosa, in fondo, mi fa anche un po' ridere. Quel che e' certo, sindaco de Magistris, e' che quando le mistificazioni della sua amministrazione verranno al pettine, a pugnalarla saranno i tanti lacche', piu' o meno pagati, dei quali si circonda per mistificare la realta', unico modo per evitare di affrontarla".