Migranti, perquisita nave di Save the Children. La Ong: "Noi estranei all'inchiesta"

La Ong: "Sospendiamo le operazioni in mare". Il pm accusa: dalla nave contatti con i trafficanti

Perquisizioni a bordo della nave Vos Hestia di Save the children - Ansa

Perquisizioni a bordo della nave Vos Hestia di Save the children - Ansa

Catania, 23 ottobre 2017 - Migranti, continua l'inchiesta della Procura di Trapani sulle Ong. E stamattina la Polizia ha eseguito una serie di perquisizioni a bordo di nave 'Vos Hestia', l'imbarcazione di Save the Children impegnata nelle operazioni di soccorso ai migranti nel Mediterraneo centrale, che attualmente si trova nel porto di Catania. A bordo della nave, nei mesi scorsi, ha operato anche un agente sotto copertura. La perquisizione, eseguita dagli uomini del Servizio centrale operativo (Sco), è stata disposta dalla procura di Trapani che ha da tempo aperto un fascicolo sull'operato delle Ong e che indaga per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina: è lo stesso fascicolo che ad agosto ha condotto al sequestro della nave "Iuventa" della Ong tedesca Jugend Rettet e tuttora sotto sigillo al porto di Trapani. Tra gli indagati il comandante della Vos Hestia Marco Amato, al quale è stato inviato un avviso di proroga delle indagini alcune settimane fa. 

I SEQUESTRI - Durante la perquisizione sono stati sequestrati due computer portatili e due tablet, i computer della nave, un telefono satellitare e un cellulare, un hard disk esterno, il giornale di bordo della Vos Hestia dall'agosto 2016 ad oggi e il brogliaccio di navigazione dal 1 gennaio 2017 a oggi. Il materiale si trovava sia in plancia di comando sia in alcune cabine della nave ed è stato sequestrato al comandante Paolo Alfonso Russo, al team leader di Save the Children Romain Lasjuilliarias, al vice team leader Javier Garcia Cortes e all'addetta alla logistica Paloma Gonzalez Fernandez, al mediatore culturale Hassan Ali Sayed Salem.

LE ACCUSE DEL PM - Ci sarebbero stati alcuni contatti tra il personale a bordo della nave di Save the Children e i trafficanti di esseri umani in Libia: è quanto si evince dal decreto di perquisizione firmato dai pm di Trapani Andrea Tarondo e Antonio Sgarrella. La procura ha disposto infatti il sequestro di pc, telefoni, materiale foto e video e del giornale di bordo, per accertare "le modalità di acquisizione delle notizie relative alle partenze dalle coste libiche delle imbarcazioni che effettuano il trasporto di cittadini stranieri" da parte del personale di Save the Children e "individuare gli apparecchi utilizzati per le comunicazioni con soggetti che gestiscono il traffico di migranti dal territorio libico".

LA REPLICA DELLA ONG - In una nota la Ong precisa: "L'operazione di oggi da parte delle Autorità competenti a bordo della nave Vos Hestia di Save the Children presso il porto di Catania è relativa a una ricerca di materiali per reati che, allo stato attuale, non riguardano Save the Children. Infatti, come si evince dallo stesso decreto di perquisizione, la documentazione oggetto di ricerca è relativa a presunte condotte illecite commesse da terze persone".

E ancora: "Ribadiamo con forza che Save the Children ha sempre agito nel rispetto della legge durante la propria missione di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo e confermiamo, pertanto, ancora una volta, che l'Organizzazione non è indagata". "Tutte le operazioni sono state condotte in strettissimo coordinamento con la guardia costiera italiana e nella massima collaborazione con le autorità. La nostra missione è sempre stata guidata unicamente dall'imperativo umanitario di salvare vite - prosegue la nota -. Confidiamo che la magistratura, nella quale l'Organizzazione ha piena fiducia, faccia immediata chiarezza sull'intera vicenda".

Contestualmente l'associazioner ha deciso di interrompere le ricerche e i salvataggi in mare. "La decisione - spiega Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia - arriva dopo aver valutato attentamente la riduzione del flusso di migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo centrale per raggiungere l'Europa, e le mutate condizioni di sicurezza ed efficacia delle operazioni di ricerca e soccorso in mare nell'area". "Per troppo tempo - conclude Neri - abbiamo supplito all'inesistenza o inadeguatezza di politiche europee di ricerca e soccorso, nonché di accoglienza dei migranti, cercando di portare un contributo concreto e volto al salvataggio delle vite di bambini e adulti". 

IL MINISTRO ALFANO -  "Lasciamo lavorare la magistratura. Intanto noi coinvolgiamo le Ong nella vicenda dei campi dei rifugiati in Libia, perché stiamo realizzando un successo straordinario: l'Organizzazione internazionale delle migrazioni e l'Unhcr arrivano in Libia, l'una per la prima volta, l'altra dopo tanti anni. Questo è un successo per la nostra politica estera, cioè di chi dopo avere salvato centinaia di migliaia di vite umane, non ritiene che si possano fare transazioni sui diritti umani", ha detto il ministro agli Affari esteri Angelino Alfano. 

L'INCHIESTA - Ad agosto scorso la procura di Trapani ha disposto il sequestro della nave Iuventa della Ong tedesca Jugend Rettet, accusata di contatti con i trafficanti. E a settembre era finito sul registro degli indagati anche il nome di Marco Amato, comandante nella nave Vos Hestia. L'accusa nei suoi confronti è la stessa ipotizzata per il personale della Iuventa: favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. A fare il nome del comandante sarebbe stato Pietro Gallo, l'uomo che lavorava per la 'Imi security service' - la società che si occupava della sicurezza a bordo della nave di Save the Children - e che con le sue dichiarazioni ha fatto partire l'inchiesta.

A bordo della Vos Hestia ha operato per diverso tempo anche un agente sotto copertura che ha documentato con diverse foto i presunti contatti in mare aperto tra i trafficanti libici e gli uomini a bordo della Jugend Rettet. 

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SBARCHI, I DATI -  Sono 111.166 i migranti sbarcati sulle coste italiane dall'inizio dell'anno a oggi, il 25,48% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (149.175). E' uno dei dati contenuti nell'ultimo report sul fenomeno aggiornato on line dal Viminale.  Sempre dall'1 gennaio a oggi, i porti maggiormente interessati dagli sbarchi sono nell'ordine, Catania (15.144), Augusta (15.095), Pozzallo (10.849), Lampedusa (8.431), Reggio Calabria (7.173), Palermo (6.817), Trapani (6.756), Vibo Valentia (5.804), Salerno (5.049) , Crotone (4.775), Messina (4.679), Cagliari (3.760), Corigliano Calabro (3.139), Taranto (1.824), Brindisi (1.810), Porto Empedocle (1.715), Napoli (1.503) e Bari (891).