Saronno, il piano degli amanti per punire chi denunciava. "Vivranno nella paura"

Cazzaniga e Taroni intercettati: "Cominciamo con quattro gomme dell'auto"

Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga (Ansa)

Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga (Ansa)

Saronno (Varese), 3 dicembre 2016 - «Quelli possono iniziare ad aver paura a venire a lavorare, no?». Quelli che li hanno denunciati vanno almeno intimiditi, se non puniti. Intercettazione ambientale dell’8 giugno 2015, poco prima delle 15.30. Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni discorrono nell’auto della donna, in movimento con direzione Como lungo la S9, all’altezza di Cadorago. Si parla dell’autore della denuncia o chi sia stato, comunque, a fare in modo che venissero avviate indagini su di loro. Concordano su due nomi: quello di una dottoressa e di un’infermiera, loro colleghe al pronto soccorso dell’ospedale di Saronno. Sono le autrici di un esposto presentato ai carabinieri che precede di circa un anno e mezzo l’esposto denuncia alla procura di Busto Arsizio, firmato dall’infermiera Clelia Leto. 

I due amanti concordano sui nomi. Laura Taroni dice di averli appresi da «Nicola». In effetti, nella mattina, è stata intercettata una telefonata fra la Taroni e Nicola Scoppetta, dirigente del pronto soccorso e superiore diretto di Cazzaniga. Uscita dall’ospedale, l’infermiera preannuncia al compagno di dovergli comunicare «i nomi» e aggiunge di avere avuto una «brillante chiacchierata» con il primario. Irritati e risentiti, i due amanti progettano atti intimidatori contro chi li ha messi nei guai. Trovano un’idea: «Cominciamo con quattro gomme alla volta...». Taroni: «Allora, hai pensato a chi poteva essere?». Cazzaniga: «No.... attendevo la tua...».  Taroni: «Eh no, dai provaci...».  Cazzaniga: «No, no, proprio non...». Taroni: «Sono due persone...».  Cazzaniga: «Sì, sì, ma non voglio sapere, cioè...». Taroni: «Ah, non lo vuoi sapere?».  Cazzaniga: «No, lo voglio sapere, ma lo voglio sapere da te, così proprio come... come notizia...». Per aiutare l’amante a risolvere il quesito, l’infermiera Taroni fornisce le iniziali. Grazie all’aiuto, Cazzaniga indovina. Subentra la fase dell’irritazione e altro. C’è il reato di calunnia, si possono chiedere i danni morali e anche quelli biologici, argomenta l’anestesista. Con il protrarsi della conversazione sale l’irritazione di entrambi.  Taroni: «Quelli possono iniziare ad aver paura a venire a lavorare, no?...». (dopo una risposta incomprensibile dell’uomo, la Taroni prosegue) «Meglio! Uno gli può... “schiavizzare” anche la macchina...».  Cazzaniga: «Beh, e anche (parola incomprensibile) da qualche auto che... senza che sappiano... (parla incomprensibile) insomma...». Su come iniziare a intimidire chi li ha denunciati Cazzaniga ha un’idea: «Polo grigia! Bene! Cominciamo con quattro gomme alla volta...».