Covid, Sardegna sull’orlo della zona gialla: ecco che cosa cambia per i turisti

Sull’isola rianimazioni sature al 10%, situazione critica anche in Sicilia. Bar e mascherine: restrizioni all’orizzonte

Foto generica di spiaggia

Foto generica di spiaggia

Sardegna e Sicilia a un passo dal declassamento in zona gialla sull’onda dell’incremento dei contagi dovuto alla variante Delta. Con un ulteriore aumento di un punto percentuale, la Sardegna arriva a toccare il 10% di posti in terapia intensiva occupati da pazienti Covid, il valore soglia che, una volta superato, in base agli ultimi criteri decisi dal governo, determina uno dei parametri per il passaggio in zona gialla. Raggiunge, invece, quota 11% (con un rialzo dell’1%) la Sicilia, per quanto riguarda l’occupazione dei posti in reparto. Si tratta del valore più alto in Italia, anche se permane sotto la soglia d’allerta del 15%.

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È quanto mostra il monitoraggio giornaliero di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), relativo al 2 agosto, che evidenzia anche un incremento del 2% delle intensive in Liguria: i posti letto in rianimazione, occupati da malati Covid, salgono così al 6% del totale. Qualora si concretizzasse la retrocessione nella fascia di colore a maggiore allerta, per Sardegna e Sicilia sarebbe un duro colpo sul fronte del turismo, considerando che ancora siamo lontani da Ferragosto. E tanti italiani, ma anche stranieri, hanno scelto o stanno optando per le due isole maggiori nell’ottica delle vacanze per l’Assunta. Resta comunque l’orientamento dell’esecutivo ad attuare le retrocessioni solo dopo il 15 agosto. Ma vediamo che cosa in pratica cambierebbe per gli isolani e non solo con il ritorno in zona gialla.

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Quando scatta la zona gialla?

In virtù del decreto legge dello scorso 21 luglio sono cambiati i parametri per il passaggio di una regione da una fascia all’altra di rischio. Sparisce il dogma del Rt e viene dato più peso all’occupazione dei posti letto in ospedale. Pertanto, a fronte di un’incidenza dei casi di contagiompari o superiore a 50 per 100mila abitanti, per passare dal bianco a l giallo le terapie intensive devono essere occupate al 10% da pazienti Covid, mentre la soglia sale al 15% per i reparti ordinari.

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Che cosa cambia per chi deve partire per le vacanze?

Stando alle regole in vigore, non sono previste restrizioni in materia di trasferimenti: da una zona gialla si può andare verso altre regioni in fascia bianca o gialla senza la necessità di esibire la fantomatica autocertificazione. La situazione cambia e non poco, qualora si finisca in area arancione o addirittura rossa. Nel primo caso, bisognerà restare confinati entro il perimetro del proprio comune, nel secondo non si potrà uscire di casa fatto salvo ragioni di lavoro, necessità o urgenza.

Torna il coprifuoco?

No, anche nelle regioni gialle la misura è stata abrogata dal decreto 18 maggio. Prima, come si ricorderà, il coprifuoco era slittato alle 23, quindi alle 24 per poi essere abolito dal 21 giugno.

La mascherina è obbligatoria?

La differenza maggiore tra le restrizioni in zona gialla e bianca riguarda proprio l’uso del dispositivo di sicurezza. Bocca e viso devono essere sempre coperte, sia all’aperto, sia al chiuso, nel caso in cui ci si trovi nella prima fascia svoracitata.

Quali le regole per bar e ristoranti?

In zona gialla nei locali pubblici è possibile effettuare il servizio solo all’aperto, a pranzo e a cena, ed esclusivamente al tavolo, con massimo quanttro clienti seduti. Si può mangiare all’interno di bar e ristoranti, ma soltanto fino alle 18. Quanto ad alberghi, agriturismi il servizio di ristorazione è ammesso solo per i clienti.

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Come funziona con il green pass?

Da venerdì in tutta Italia entreranno in vigore le nuove disposizioni sull’obbligo del certificato. Il lasciapassare – conseguibile a ciclo d’immunizione completato, trascorsi 15 giorni dalla prima dose, in caso di guarigione dalla malattia oppure con tampone negativo processato entro le 48 ore precedenti – servirà per consumare al tavolo al chiuso in bar e ristoranti. Ma anche per partecipare a spettacoli, eventi, congressi, fiere ovvero per accedere a piscine, palestre, centri benessere e termali, parchi tematici e di divertimento, oltre a sale gioco, scommesse e casinò. Il giro di vite interessa le aree bianche e, a maggior ragione, quelle gialle.