Giovedì 18 Aprile 2024

Sarah Scazzi, la sentenza della Cassazione: ergastolo per Sabrina e Cosima

Accolta la richiesta del pg. In aula il padre e il fratello della quindicenne uccisa ad Avetrana

Nella foto Sarah Scazzi (S) con la cugina Sabrina. (Ansa)

Nella foto Sarah Scazzi (S) con la cugina Sabrina. (Ansa)

Roma, 21 febbraio 2017 - Ergastolo per Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano. Lo ha stabilito la prima sezione penale della Cassazione, confermando la sentenza di primo e secondo grado per la morte di Sarah Scazzi ad Avetrana il 26 agosto 2010. Una sentenza tanto attesa ma slittata di un giorno (il verdetto era atteso per ieri) perché i tempi dell'udienza si sono allungati e in serata è stato comunicato il rinvio. In primo e secondo grado Sabrina Misseri, la cugina della vittima, e Cosima Serrano, la madre di Sabrina, sono stata condannate all'ergastolo con l'accusa di aver strangolato e ammazzato Sarah. Era il 26 agosto 2010, il crimine fu circondato da omertà e false testimonianze.

DALL'AULA -  L'udienza davanti alla Prima sezione penale è iniziata ieri mattina intorno alle 10.30. In aula erano presenti, tra il pubblico, anche il papà e il fratello della vittima, Claudio Scazzi. Dopo la relazione del giudice, durata oltre tre ore, il sostituto procuratore Fulvio Baldi ha chiesto di confermare la condanna all'ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Per l'accusa sono da rigettare i ricorsi di tutti gli imputati. 

IL PG - "Non è un processo per affermare la responsabilità di Michele Misseri per omicidio", ma per confermare la colpevolezza di Cosima e Sabrina. Questa la premessa di Baldi nella requisitoria. "Visti i continui ripensamenti di Michele, le corti hanno fatto a meno delle sue dichiarazioni". Tratteggiando le figure delle due donne, il pg ha affermato che Sabrina aveva "il necessario cinismo", "il tipo di azione commessa è nelle sue corde" e "non stupisce" che abbia inviato messaggi al telefono di Sarah "per procurarsi un alibi". Quanto a Cosima, il magistrato ne ha rilevato la "partecipazione emotiva credibile alla vita della figlia", tipica della madre del Sud, "compresa la vergogna" per le dicerie di cui Sabrina sarebbe stata oggetto e un "malinteso senso dell'onore". Baldi sostiene quindi che "il movente c'è ed è addirittura più consapevole di quello di Sabrina". Con sullo sfondo tali stati d'animo sarebbe maturato quello che le sentenza d'appello ha definito un omicidio d'impeto e poi l'ordine a Michele Misseri di sopprimere il cadavere.

LA DIFESA DI SABRINA - La tesi di Franco Coppi, legale difensore di Sabrina Misseri, è invece che "Michele Misseri uccise Sarah dopo averla molestata in almeno due occasioni, perché lei si oppose e minacciò di denunciarlo". Questo quanto sostenuto ieri davanti ai giudici. Secondo Coppi Sabrina è vittima del "pregiudizio degli inquirenti". Il movente della gelosia, per Coppi , sarebbe "fragile: primo perché Sabrina non aveva mai detto che Sarah fosse la causa della sua rottura con Ivano, secondo perché una madre (Cosima ndr) che aiuta la figlia ad uccidere la nipote è fuori dall'umana razionalità".

LA DIFESA DI MICHELE - "Michele Misseri va assolto". Questa la richiesta del difensore d'ufficio di Michele Misseri, Giuseppe Lombardo, davanti ai giudici di cassazione. Secondo il legale "è in uno stato di incapacità" perché succube di moglie e figlia. 

I RICORSI - La Cassazione dedica un colleggio ad hoc al processo: sul tavolo i ricorsi dei sei imputati. Oltre a Cosima e Sabrina, difese dallo studio del famoso penalista Franco Coppi, la Cassazione deve esprimersi su Carmine Misseri, fratello di Michele, condannato a cinque anni e undici mesi per soppressione di cadavere (a difenderlo la figlia di Coppi, Francesca). Meno gravi le responsabilità di Vito Russo, l'ex legale di Sabrina Misseri condannato a un anno e quattro mesi in appello (due anni in primo grado), e di Giuseppe Nigro condannato fin dal primo grado alla stessa pena, entrambi per favoreggiamento. Russo sarà difeso da Gianluca Pierotto, Nigro da Pasquale Laurentiis.

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LA VICENDA - Il delitto avvenne nella villetta della famiglia Misseri, e la sera stessa il corpo esanime di Sarah venne gettato in un pozzo di campagna dallo zio Michele. Movente dell'omicidio sarebbe stata la gelosia di Sabrina per la cugina così carina, a causa di un ragazzo del paese, Ivano Russo, mentre Cosima non sopportava la nipote per altri motivi. La difesa delle due donne condannate per l'omicidio indica in Michele Misseri, padre e marito delle imputate, nonché zio di Sarah Scazzi, il colpevole del delitto. Fu lui stesso, il 6 ottobre 2010, a confessare l'efferato omicidio, facendo anche ritrovare il corpo di Sarah, oltraggiato ancor più dalla lunga permanenza nell'acqua di un pozzo e recuperato dai sommozzatori. Confessione ribadita da 'Zio Miché' anche in queste ore, in una intervista a 'Quarto Grado-La domenica'. "...ricordo quando ho preso la corda, ma non ricordo quando l'ho stretta...", ha detto Misseri che ha fatto sapere di sentirsi disperato per l'innocenza di Cosima e Sabrina. ("Fossero colpevoli, almeno... condannare due innocenti è facile, facilissimo..."). A difendere Misseri, condannato in 8 anni per soppressione di cadavere, non ci sarà nessun legale di grido ma un avvocato nominato d'ufficio.

IL CASO - Il delitto di Avetrana ha ricevuto un'esposizione mediatica unica nel suo genere. L'opinione pubblica fu scossa da alcune tappe della vicenda, una su tutte il momento in cui Concetta Serrano, madre di Sarah, apprese in diretta del ritrovamento del corpo della figlia mentre partecipava a 'Chi l'ha visto' e si trovava ospite nella villetta di Sabrina e Cosima che, stando a quanto stabilito finora dai processi, avrebbero finto pena e dolore. Per quanto riguarda il clima omertoso che ha circondato le indagini e il processo, lo scorso gennaio dodici persone sono state rinviate a giudizio nel processo bis. Tra loro anche Ivano Russo e lo stesso Michele Misseri che deve rispondere di autocalunnia.

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LA FAMIGLIA -  "Fiduciosi" del buon esito del processo i legali della madre di Sarah Scazzi. "Perché, grazie alla sentenza ben motivata della Corte d'Assise d'Appello di Taranto, ci sono tutti i presupposti perché questa tristissima vicenda si chiuda nel modo giusto", aveva detto ieri Valter Biscotti, avvocato con Nicodemo Gentile di Concetta Serrano Spagnolo. 'Alla Vita in Diretta' aveva parlato anche Claudio, fratello di Sarah: "Abbiamo sempre avuto fiducia nella magistratura, le prove c'erano e ci sono. Noi crediamo che dopo due condanne si dovrebbe arrivare allo stesso esito nel terzo grado". E ha aggiunto: "Non c'è nulla da chiarire o di insoluto, non ci dev'essere alcun dubbio".

Cosima Serrano,  Sabrina e Michele Misseri; nel riquadro Sarah Scazzi (ANSA)
Cosima Serrano, Sabrina e Michele Misseri; nel riquadro Sarah Scazzi (ANSA)