Martedì 23 Aprile 2024

Cagliari, denunciata dall'Ordine dei Medici santona che 'guarisce' tumori con parolacce

Gabriella Mereu è nel mirino dell'Ordine dei Medici, la donna, esperta di medicine olistiche e alternative, cura i suoi pazienti dai tumori insultandoli

Gabriella Mereu, la santona di Cagliari (da youtube)

Gabriella Mereu, la santona di Cagliari (da youtube)

Roma, 25 ottobre 2016  - C'è chi sputa sul paziente, non si quale pozione miracolosa, chi propone erbe e radici dalle insospettabili qualità terapeutiche, e chi si rivolge al soprannaturale. Ma tra i santoni che curano i mali più terribili mancava chi scaccia la malattia a parolacce. La bizzarra "terapia verbale" è il metodo messo a punto da Gabriella Mereu, "esperta" di medicine olistiche e alternative, che ritiene di curare i tumori insultando i pazienti, che pare non siano pochi. 

L'Ordine dei Medici sardo ha radiato la "santona" di Cagliari, ma lei continua a esercitare perché il giudizio di appello è ancora pendente. Quindi oggi l'Ordine dei Medici della provincia Torino, che da annni si batte contro le promesse di guarigioni miracolistiche, ha denunciato la Mereu all'Autorità giudiziaria, al comando Carabinieri del Nas e alla Guardia di Finanza per abuso della credulità popolare e diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose che creano allarme tra i cittadini. 

Il presidente dell'ordine, il dr Guido Giustetto, scrive: "L'Ordine ribadisce che la divulgazione di queste pratiche senza base scientifica non può sostituire la medicina ufficiale: come stabilisce con chiarezza l'art. 15 del Codice di Deontologia Medica, il medico può farvi ricorso nel rispetto del decoro e della dignità della professione. Inoltre, e questo è l'aspetto centrale della questione, il medico non deve sottrarre la persona assistita a trattamenti scientificamente fondati e di comprovata efficacia per di più in un contesto di totale asimmetria informativa: il medico ha l'obbligo di capire tempestivamente quando sia il caso di interrompere i metodi non convenzionali eventualmente adottati e di ricorrere tempestivamente agli strumenti della medicina ufficiale, in modo da garantire al paziente le più idonee condizioni di sicurezza ed efficacia della cura. Anche l'art. 13, a tal proposito, è molto chiaro: il medico non adotta né diffonde pratiche diagnostiche o terapeutiche delle quali non è resa disponibile idonea documentazione scientifica e clinica, valutabile dalla comunità professionale e dall'autorità competente. E ancora il medico non deve adottare né diffondere terapie segrete".