Venezia, partorisce 17 volte ed evita 42 anni di carcere

Nomadi, così chi ruba la fa franca. Due record in pochi giorni per altrettante donne rom

Donne rom (foto repertorio)

Donne rom (foto repertorio)

Roma, 3 ottobre 2016 - Altro che certezza della pena, è il festival dell’elusione. Due record in pochi giorni per altrettante donne rom arrestate a Mestre e nella Capitale mentre erano impegnate nelle rispettive ‘specialità’, borseggio e furti in appartamento. La prima, un’autentica ‘bestia nera’ per i vigili urbani alle prese con il via vai dei turisti fra l’entroterra e Venezia, ha totalizzato condanne per complessivi 42 anni di carcere senza scontare un solo giorno dietro le sbarre, dribblando la giustizia e i suoi tempi di esecuzione con 17 gravidanze. Un primato nel primato. L’altra donna, invece, potrebbe essere arrivata al capolinea: ricercata dal 2010, per colpi messi a segno in tutta Italia, era sgusciata fra le maglie dei controlli usando 47 alias, ma venerdì scorso è stata fermata a Roma dagli agenti di una Volante e poi trasferita in carcere per scontare il cumulo della pena definitiva, quasi 10 anni.

Nel caso se gnalato a Mestre, il comando dei vigili urbani sottolinea che dietro la ‘primatista’ delle gravidanze scaccia-carcere c’è una lista di ‘comari’ che non fa notizia. Arrestate e riarrestate, sempre le stesse (tranne rarissimi casi che vedono protagonisti giovanissimi o addirittura bambini) le borseggiatrici in media finiscono in manette ogni tre mesi. E per loro il rapporto costi-benefici evidentemente funziona così ‘alla grande’ che ormai sono nomadi solo per modo di dire: hanno preso casa a Mestre, riempiendo un Bed and breakfast gestito da cinesi di fronte alla stazione ferroviaria.

È un record a pari merito, invece, quello attribuito alla donna di 32 anni, originaria dell’ex Jugoslavia, intercettata dalla polizia a Roma dopo 6 anni di latitanza e una pesante condanna passata in giudicato, quindi da scontare. Come lei, infatti, aveva fatto ricorso a ben 47 false generalità anche una cittadina bosniaca di 26 anni arrestata dai carabinieri in Sardegna nel 2014. Era ricercata per un tentato furto commesso a Sassari, ma doveva scontare una condanna definitiva a quasi 3 anni di carcere per un altro furto in appartamento compiuto nel 2007 a Chioggia, durante le sue peregrinazioni da una parte all’altra d’Italia.