Roma, un ergastolano e altri detenuti evadono da Rebibbia

I tre hanno segato le sbarre della cella e si sono poi calati giù dal muro di cinta annodando tra loro lenzuola e bastoni

L'esterno del carcere di Rebibbia (Ansa)

L'esterno del carcere di Rebibbia (Ansa)

Roma, 27 ottobre 2016 - Tre detenuti sono evasi all'aba dal carcere di Rebibbia a Roma. I tre, di nazionalità albanese, sono scappati segando le sbarre della cella che si trova al piano terra della struttura e hanno appeso una maglietta per coprire il varco realizzato nell'inferriata. Nei letti avevano sistemato delle sagome di cartone per aggirare i controlli. Quindi hanno raggiunto il muro di cinta e si sono calati con alcune lenzuola annodate tra loro e con dei bastoni, probabilmente manici di scopa.

Da quanto si apprende da fonti investigative, i tre fuggitivi sono un ergastolano, Tesi Basho, di 35 anni, condannato per omicidio, traffico di armi e sfruttamento della prostituzione; un quarantenne, Ilir Pere, condannato per concorso in omicidio e traffico di droga (fine pena dicembre 2041) e un 38enne, Mikel Hasanbelli, condannato per sfruttamento della prostituzione e traffico di droga (fine pena marzo 2020). 

Immediata è scattata la caccia all'uomo. Al momento le forze dell'ordine stanno vagliando le immagini delle telecamere di videosorveglianza del carcere per acquisire elementi utili sull'abbigliamento dei fuggitivi e sulla dinamica della fuga. Da accertare anche se sono andati via a piedi o se c'era qualche complice ad attenderli all'esterno. 

E non mancano le polemiche. I sindacati di polizia infatti denunciano la riduzione di organici, "che impedisce di coprire tutti i posti di servizio che sarebbero necessari per garantire la sicurezza dell'istituto", e chiedono "fondi ad hoc per migliorare i sistemi di allarme delle carceri". Nella notte erano stati trasferiti a Rebibbia 39 detenuti del carcere di Camerino evacuati per il terremoto.