Venerdì 19 Aprile 2024

Ragusa, donna di 66 anni trovata morta in casa con la testa fracassata

La polizia esclude la rapina. La vittima era molto conosciuta perché, da ministrante laica, portava la comunione alle persone malate

Anziana uccisa in casa a Ragusa: gli inquirenti fuori dall'abitazione (Ansa)

Anziana uccisa in casa a Ragusa: gli inquirenti fuori dall'abitazione (Ansa)

Ragusa, 12 ottobre 2018 - Una signora di 66 anni, Maria Zarba, è stata trovata morta in casa ieri con il cranio fracassato. E dopo una lunga notte di notte di indagini e interrogatori, la polizia ritiene di potere escludere la rapina, anche se resta oscuro il movente del delitto. 

Sono stati sentiti familiari e conoscenti della vittima per ricostruire la sua personalità e le sue frequentazioni: gli inquirenti vogliono capire e se aveva avuto contrasti con qualcuno che lei conosceva. Si stanno visionando le riprese di telecamere di sicurezza presenti nella zona. 

La vittima, sposata con un ex tecnico di laboratorio di 74 anni che non vive con lei, aveva quattro figli, due maschi e due femmine: tutti abitano lontani da Ragusa da anni per motivi di lavoro. Con lei viveva un nipote che ieri sera, al rientro dal lavoro, ha trovato la nonna riversa per terra in una pozza di sangue nella stanza adibita a soggiorno-cucina. 

Il giovane ha urlato per il dolore e lo choc, richiamando l'attenzione dei vicini che sono usciti in strada. È intervenuto personale del 118, ma la donna era già deceduta. 

Ottimista sulle indagini il questore di Ragusa, Salvatore La Rosa: "Stiamo assemblando tutti gli elementi a disposizione e in mattinata contiamo di chiudere il cerchio per fare piena luce su quest'omicidio". La pista privilegiata sarebbe quella della sfera personale della vittima.

Maria Zarba era molto conosciuta nel suo rione perché era una ministrante (ovvero una fedele laica che svolge un servizio alla comunità cristiana, ai sacerdoti e ai diaconi) che portava la comunione alle persone malate.

Anche il marito, ex tecnico di laboratorio, è molto conosciuto in città: ha cresciuto generazioni di ragazzi al Liceo Classico di Ragusa. Non vivevano assieme anche se si frequentavano: lui era andato da tempo a vivere con l'anziana madre che accudiva assieme a una parente. La casa era frequentata anche dagli altri nipoti e da amici e conoscenti; la donna era molto ben voluta.