Venerdì 19 Aprile 2024

Bambina rapita a Ragusa, il pm libera il fermato

Choc in spiaggia. Fermo non convalidato dopo l'interrogatorio

Ram Lubhaya è accusato di aver tentato di rapire una bambina (Ansa)

Ram Lubhaya è accusato di aver tentato di rapire una bambina (Ansa)

Ragusa, 22 agosto 2016 - IL TENTATIVO di rapimento di una bimba di 5 anni non basta a tenere il rapitore dietro le sbarre. Il reato non si è consumato, quindi non si può punire il colpevole con la misura cautelare più severa, perché è necessaria la conclusione con successo del sequestro. Questa lettura del nostro codice penale è andata in scena a Vittoria, in provincia di Ragusa, dove un cittadino indiano, Ram Lubhay, 43 anni, con permesso di soggiorno in Italia scaduto e con precedenti per droga, è stato rilasciato dopo essere stato accusato di aver tentato di sottrarre una bimba ai suoi genitori adottivi.

Tutto accade martedì 16 agosto, nel corso di pochi concitati minuti sul lungomare della Lanterna a Scoglitti, frazione di Vittoria. Mentre i genitori della piccola salgono lungo la scaletta che dall’arenile porta alla strada, Lubhay, che è un senza fissa dimora e di solito fa il tatuatore di henné per i turisti sulla spiaggia, afferra la bambina e la stringe forte a sé, tentando di allontanarsi. Una delle amiche della coppia dà l’allarme e mette in fuga l’indiano che desiste dal suo intento.

PARTE la denuncia e la ricerca si conclude con il fermo dell’uomo, provvedimento non convalidato dalla pm di Ragusa, Giulia Bisello. Dopo il clamore mediatico, le polemiche sui social network e la psicosi dei cittadini che tempestano di chiamate il 112, il sostituto procuratore decide di approfondire il caso, chiedendo ai carabinieri di rintracciare l’indiano per l’interrogatorio. I militari lo cercano per due giorni, poi lo trovano venerdì in un casolare di Vittoria abitato da extracomunitari. «La sera prima avevo bevuto qualche bicchiere di troppo e ho dormito per tutta la giornata», si giustifica.

Viene portato in caserma, accompagnato dal suo avvocato di fiducia Biagio Giudice e interrogato dalla pm fino a notte. Il magistrato sente nuovamente anche i genitori della piccola e alcuni testimoni. Poi lascia libero l’indiano, ancora una volta. A convincere il pm, forse, le dichiarazioni di uno degli amici della coppia che racconta di aver visto Lubhay «prendere in braccio la bambina per non più di 45 secondi e allontanarsi per non più di 10 metri». Troppo poco tempo e troppi pochi metri per la configurazione del reato? Chissà.

L’INDIANO resta indagato a piede libero per tentativo di sequestro di persona e sottrazione di minore. Due ipotesi di reato per cui la legge non prevede la custodia cautelare. «Con l’interrogatorio si è chiusa la prima fase – spiega l’avvocato Giudice –. In sede di processo cercheremo di dimostrare l’estraneità del mio assistito. Non posso fornire alcun dettaglio perché sono atti coperti dal segreto d’ufficio. Posso solo dire che Lubhay ha risposto a tutte le domande e si è proclamato innocente dichiarando di non avere avuto intenzione di rapire la bambina».

Intanto il provvedimento di espulsione dell’indiano, che ha il permesso di soggiorno scaduto, porta come ultima data quella del 22 agosto. Cioè oggi.