Raffaele Sollecito, Cassazione: "Nessun risarcimento"

Il giovane accusato e assolto per l'omicidio di Meredith Kercher chiedeva un indennizzo di 516mila euro per ingiusta detenzione. Ora dice: "Per quella storia non trovo lavoro"

Raffaele Sollecito (Attalmi)

Raffaele Sollecito (Attalmi)

Roma, 28 giugno 2017 - Nessun risarcimento per ingiusta detenzione a Raffaele Sollecito. E' quanto ha deciso  la quarta sezione penale della Cassazione, bocciando il ricorso con cui i difensori del giovane chiedevano di rivalutare l'istanza di indennizzo - pari a 516mila euro - già respinta dalla Corte d'appello di Firenze nello scorso febbraio. Una decisione che lo stesso Sollecito ritiene "inspiegabile". "Se ancora non trovo un lavoro - ha sottolineato ancora l'ingegnere pugliese - è per quanto mi è successo. Sto ancora subendo le conseguenze degli anni passati in carcere da innocente e non capisco perché questo non venga compreso». 

Sollecito ha trascorso quasi 4 anni di custodia cautelare trascorsi in carcere quando era accusato, insieme alla fidanzatina di allora Amanda Knox, dell'omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia nel 2007. Condannati in primo grado, i due furono assolti e scarcerati la sera del 3 ottobre del 2011 dopo il processo d'appello. Sentenza annullata però dalla Cassazione con gli atti inviati a Firenze per un nuovo processo di secondo grado, terminato con la condanna di Sollecito e della Knox. Nel 2015, però, la Cassazione ha chiuso il processo pronunciando in via definitiva l'assoluzione di Sollecito e della ragazza statunitense.

Da qui il ricorso dell'ingegnere pugliese per ottenere il risarcimento per ingiusta detenzione. I giudici di Firenze, però, avevano respinto la domanda di risarcimento mettendo in evidenza il fatto che Sollecito, nelle prime fasi dell'inchiesta avrebbe tenuto una condotta "dolosa" e "gravemente menzognera". Decisione impugnata in Cassazione dalla difesa di Sollecito sostenendo che la motivazione del rigetto della richiesta di risarcimento "sembra una sentenza di condanna". "Il risarcimento che è stato negato a Raffaele Sollecito poteva e doveva essere il giusto ristoro per l'ingiusta detenzione subita. Ma questo non scalfisce in alcun modo la sua innocenza", commenta invece il legale di Sollecito, l'avvocato Giulia Bongiorno.

Per il delitto di Perugia l'unico condannato per concorso in omicidio è Rudy Guede: il giovane di origini ivoriane, giudicato con rito abbreviato, sta scontando nel carcere di Viterbo una condanna a 16 anni di reclusione.