Martedì 23 Aprile 2024

Povertà, Caritas: "Emergenza giovani. A Sud più italiani che stranieri"

A causa della crisi del lavoro, la povertà diminuisce con l'aumentare dell'età. Il rapporto: chi va nei centri di ascolto

Il manifesto della campagna per i senza dimora #HomelessZero (Ansa)

Il manifesto della campagna per i senza dimora #HomelessZero (Ansa)

Roma, 17 ottobre 2016 - Nella Giornata mondiale contro la povertà, la Caritas si preoccupa di fare i conti dell'emergenza in casa nostra. L'ultimo rapporto porta dati allarmanti: al Sud nei centri Caritas è italiano il 66% di chi chiede aiuto; secondo punto: ormai la povertà non è cosa da anziani, anzi, diminuisce all'aumentare dell'età. Il fatto è che la crisi del lavoro penalizza soprattutto i giovani e i giovanissimi. Ma vediamo più in dettaglio il rapporto della Caritas.

CHI VA NEI CENTRI - Sono gli italiani a costituire la maggioranza assoluta delle persone che si rivolgono ai centri Caritas per i poveri nelle regioni del Mezzogiorno, ma anche le regioni del Centro-Nord hanno registrato un vistoso aumento del peso degli italiani.  Nel 2015, si legge nel rapporto, le persone incontrate nei centri inclusi nella rilevazione sono state 190.465 (circa 115 persone a centro). Il 44,8% ha fatto riferimento a servizi collocati nelle regioni del Nord, il 32,2%a CdA (centri di ascolto) del Centro e il 23,0% a strutture del Mezzogiorno.  Il forte sbilanciamento dell`utenza verso i servizi del Settentrione, non rispecchia l`incidenza della povertà in Italia ma è probabilmente ascrivibile da un lato alla maggiore ricettività e dimensioni dei centri di queste zone rispetto a quelli del Sud, dall`altro alla più alta percentuale di presenze straniere che nel Settentrione hanno fatto riferimento alle Caritas diocesane.

GLI STRANIERI - Al Nord gli stranieri rappresentano il 64,5% delle persone ascoltate (a livello nazionale il 57,2%); nelle regioni del Mezzogiorno al contrario sono gli italiani a costituire la maggioranza assoluta del totale.  Emergono quindi due diversi profili di povertà: un Nord e un Centro per i quali il volto delle persone aiutate coincide per lo più con quello degli stranieri; un Mezzogiorno più povero e con una minor incidenza di immigrati, dove a chiedere aiuto sono prevalentemente famiglie di italiani.  Anche le regioni del Centro-Nord, tuttavia, nel corso degli anni hanno registrato un vistoso aumento del peso degli italiani.  

IL FENOMENO NEET -  Nel trimestre 15 settembre-15 dicembre 2015 si sono rivolti ai Centri di Ascolto Caritas di 80 diocesi italiane 1.749 giovani che non lavorano né studiano, ovvero i "Neet" (Not in Employment, Education and Training). La maggioranza dei "Neet" che si rivolgono ai centri diocesani sono stranieri mentre, ovviamente, la maggioranza dei "Neet" presenti in Italia sono italiani. I ragazzi italiani che si rivolgono ai centri Caritas, si legge nel rapporto, presentano un livello di capitale formativo più basso rispetto a quello dei ragazzi stranieri: l`85,3% dei Neet italiani ha un titolo di studio inferiore a quello della maturità, mentre i ragazzi stranieri con bassi livelli di istruzione sono meno numerosi (74,9%). Colpisce la presenza di un certo numero di laureati tra gli stranieri (4%), aspetto irrilevante tra gli italiani (0,9%).

LO SPOT - Ecco lo spot, con tanti volti noti, da Richard Gere a Susan Sarandon per aiutare i 50 mila senza dimora che vivono in Italia: è quanto presenta nella giornata contro la povertà l'associazione "fio.PSD", che attraverso la propria campagna di sensibilizzazione si dice certa che l'obiettivo #HomelessZero è possibile.