Giovedì 18 Aprile 2024

Pensionati in fuga dalle tasse. E il Comune rischia il crac

Paesino spopolato nel Parmense: "Lo Stato ci aiuti" Pensioni all'estero, Boeri: "Sono un'anomalia in crescita"

Valentina Pontremoli, sindaco del Comune di Bardi (Parma)

Valentina Pontremoli, sindaco del Comune di Bardi (Parma)

Parma, 20 luglio 2017 - La piazza che si svuota piano piano, le attività che vanno chiudendo per mancanza di clientela e il borgo, dominato da un castello quasi in bilico su di uno sperone di diaspro rosso, che assomiglia sempre più a un paese fantasma. Bardi, provincia di Parma, è uno dei tanti comuni italiani interessati da un fenomeno in ascesa: lo spopolamento. Dei 2.185 abitanti, ben 1.517 vivono fuori Italia. Tornano magari una volta l’anno nelle case natìe, sulle quali non pagano, o quasi, Imu, Tari e Tasi. Come in tanti altri paesini disseminati lungo tutta la penisola e che soffrono la fuga dei loro abitanti – e il parmense è tra le zone più interessate dal fenomeno – anche in questo piccolo paradiso emiliano accade che lo svuotarsi comporti ricadute sulla vita e sull’economia. E se i servizi di tutti i tipi, così come le occasioni occupazionali, diminuiscono a vista d’occhio, anche le casse del Comune piangono e temono il crac. Già, perché il mancato gettito nel caso di Bardi supera i 120mila euro l’anno. Ma il risarcimento a spese dello Stato arriva a soli 11.400 euro.

Pensioni all'estero, Boeri: "Sono un'anomalia in crescita"

«Una legge dello Stato deve essere rispettata e i municipi sostenuti economicamente, come prevede la normativa», ha denunciato recentemente la giovane sindaca del paese, Valentina Pontremoli. Altrimenti, ha aggiunto, «è inutile parlare di paesi montani da sostenere e aiutare contro lo spopolamento». E il dramma sarebbe dietro l’angolo. «Rischiamo di finire in ginocchio, siamo in grande difficoltà», sintetizza. Ma chi sono gli abitanti in fuga da Bardi? «Persone residenti all’estero che sono via da sempre ma hanno mantenuto la casa e ogni tanto tornano».

Ma il punto è tutto qui. E risale all’introduzione, nel 2015, dell’esenzione dell’Imu per i cittadini italiani residenti all’estero già pensionati nei paesi di residenza, e della riduzione dei due terzi di Tari e Tasi. Il taglio di un incasso corposo per i Comuni. In realtà, secondo la legge, le esenzioni per i cittadini residenti all’estero non devono avere impatto sulla finanza locale. E a tale fine è espressamente previsto uno stanziamento ad hoc . Stanziamento che, sia pure in ritardo, è arrivato. Ma d’importo molto minore rispetto ai mancati incassi. Meno del dieci per cento.

Il sindaco non ci sta e non è solo. Anche altre amministrazioni comunali dell’Appennino parmense, come Borgotaro, si sono trovate di fronte a un contributo compensativo molto inferiore alle aspettative. Le spese intanto non mancano: «Gli stessi residenti all’estero – evidenzia la Pontremoli – quando rientrano, chiedono vie asfaltate e sicure».