Mercoledì 24 Aprile 2024

Morto Paolo Villaggio, addio a Fantozzi

L'attore genovese aveva 84 anni. Dagli esordi nel cinema alla vita da scrittore

Paolo Villaggio in una scena di  'Fantozzi il ritorno' (Ansa)

Paolo Villaggio in una scena di 'Fantozzi il ritorno' (Ansa)

Roma, 3 luglio 2017 - L'Italia piange Paolo Villaggio, morto oggi a 84 anni. L'attore genovese soffriva di diabete e di difficoltà respiratorie: negli ultimi giorni si era aggravato ed era stato ricoverato in una clinica privata di Roma. Interprete di personaggi tv paradossali e grotteschi, come il professor Kranz e Giandomenico Fracchia, Villaggio è indossolubilmente legato al ragionier Ugo Fantozzi, prima figura letteraria poi cinematografica. Indimenticabili anche i ruoli drammatici nelle pellicole di Federico Fellini, Marco Ferreri, Lina Wertmuller, Ermanno Olmi e Mario Monicelli, che gli valsero, nel 1992, il Leone d'oro alla carriera.  "Ciao papà ora sei di nuovo libero di volare", scrive la figlia Elisabetta su Facebook. Proprio lei recentemente aveva accusato il cinema italiano di aver dimenticato il padre. 

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Morto Paolo Villaggio, le 5 scene cult di Fantozzi

GLI INIZI - Paolo Villaggio esordisce giovanissimo in una compagnia teatrale di Genova. Siamo negli anni '50 quando, ancora studente universitario, si esibisce con il gruppo goliardico Mario Baistrocchi, laboratorio di artisti emergenti. E' cabarettista nelle piazze e nei locali, anche di Roma e Milano. Invitato in tv da Maurizio Costanzo, ne 'Il sabato del Villaggio' racconta le stralunate avventure di un impiegato tragicomico, un ragionier Ugo Fantozzi in erba, personaggio poi sviluppato a partire dal 1968.  'Quelli della domenica' è il primo programma tv che Villaggio conduce e in cui prendono vita le maschere di Fracchia, Kranz, e di Fantozzi appunto, sempre però raccontato in terza persona. Il linguaggio è iperbolico, le vicende paradossali, ma intrinsecamente legate alla realtà, la regia innovativa, con riprese ravvicinate. Tutti ingredienti che faranno la fortuna del ragioniere. 

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Arrivano altre esperienze televisive: nella 'Domenica senza impegno' con Cochi e Renato, Villaggio è ancora Fracchia, stavolta seduto sulla scivolosa 'poltrona a sacco'. E' qui che battezza il repertorio di frasi fantozziane: da "Com'è umano, lei!", a "Mi ripeta la domanda!". Poi Canzonissima, Gran Varietà, e la radio.

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TUTTO FANTOZZI - Mentre bazzica il cinema con Montesano e Lionello, sempre a partire dal 1968 comincia a pubblicare racconti sull'Europeo, tutti tratti dai monologhi delle sue trasmissioni. Fantozzi diventa centrale e accanto a lui compaiono gli storici compagni di avventura: la remissiva moglie Pina, la bruttissima figlia Mariangela, il collega Filini, la fiamma Silvani e vi dicendo. Nel 1971 Rizzoli pubblica l'opera prima di Fantozzi: venderà oltre un milione di copie. 

Nei primi anni '70 l'attività nel cinema si fa intensa: Villaggio lavora con registi del calibro di Nanni Loy, Pupi Avati, Marco Ferreri, Luigi Comencini e con attori come Mastronianni, Gassman, Tognazzi, Sandrelli, Noiret.

La svolta è nel 1975, anno in cui Fantozzi sbarca al cinema, per la regia di Luciano Salce. Per la prima volta Villaggio interpreta il ragioniere in prima persona, accompagnato da una voce-commento fuori campo. Solo dodici mesi dopo esce il Secondo tragico Fantozzi, proprio mentre in tv riscuote successo la serie dedicata a Giandomenico Fracchia, ragioniere timido e complessato. 

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Dopo quattro anni di assenza dalle sale, nel 1980 Villaggio rilancia Fantozzi con il film Fantozzi contro tutti (regia dell'esordiente Neri Parenti): non c'è più Anna Mazzamauro e Pina è interpretata da Milena Vukotic. Non è l'unica attività cinematografica di quegli anni: oltra al quarto capitolo della saga (Fantozzi subisce ancora) ci sono fra gli altri  'Fracchia contro Dracula', 'I pompieri', 'Scuola di ladri'. Il 1986 è l'anno di Superfantozzi, più 'stanco' e macchiettistico. Nel 1988 Fantozzi va in pensione

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Nel 1989 inizia la collaborazione stretta con Federico Fellini che vuole Villaggio in 'La voce della Luna' per il ruolo che varrà all'attore genovese il David di Donatello. Per il regista riminese, Villaggio insieme a Benigni è una "ricchezza ignorata e trascurata" del cinema italiano. I Novanta sono gli anni delle pellicole impegnate, come 'Io speriamo che me la cavo', de 'Le Comiche' con Renato Pozzetto, ma anche del nuovo capitolo della saga fantozziana, Fantozzi alla riscossa, sempre diretto da Neri Parenti. Le avventure del ragioniere continuanuo nell'aldilà con Fantozzi in paradiso Fantozzi il ritorno, fino all'ultimo atto, nel 1999, Fantozzi 2000 - La clonazione, per la regia di Domenico Saverni, dedicato al "ragionier Filini" (alias Gigi Reder, morto l'anno prima). 

 "ORA NON TEMO LA MORTE" -Con il nuovo millennio Villaggio mette da parte il cinema e si dedica più ampiamente all'attività letteraria e al teatro. Esce la sua biografia, Vita, morte e miracoli di un pezzo di merda, i saggi umoristici, e la Tragica vita del ragionier Fantozzi, ultimo lavoro dedicato alla sua 'creatura'. "Tornare al cinema con Fantozzi mi fa comodo: sento di entrare tra i grandi - diceva due anni fa in occasione del ritorno in sala  dei film restaurati -. Mi spiego: Fellini, Monicelli, Moravia non avevano paura di morire, sapevano che comunque sarebbero sopravvissuti attraverso i loro film. A questo punto mi rassereno, forse non devo più temere la morte". 

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