Omicron 4 e 5, perché in Italia potrebbe andare meglio che in Sudafrica

Massimo Ciccozzi: in Europa la diffusione delle varianti 1 e 2 potrebbe garantire un'"immunità naturale". Cosa dicono gli altri esperti

Test Covid-19 (Ansa)

Test Covid-19 (Ansa)

Roma, 8 maggio 2022 - In Italia i casi Covid sono in calo ma gli esperti guardano già a dopo l'estate, quando le sottovarianti di Omicron BA.4 e BA.5 potrebbero innescare una quarta ondata di contagi. L'esempio è ancora una volta il Sudafrica, dove si sta assistendo a un aumento delle infezioni da Sars-Cov2, alimentato proprio dalle nuove mutazioni che ormai sono già diffuse in quota superiore al 70% .Gli studi condotti qui "indicano che le due sub varianti un vantaggio competitivo lo hanno, altrimenti non avrebbero preso il posto della versione originale di Omicron", spiegava due giorni fa l'ex direttore dell'Ema (l'Agenzia europea del farmaco), Guido Rasi. Dunque il pericolo di una nuova fase pandemica, spinta da Omicron 4 e 5, "è reale".

Ciccozzi: "Omicron 1 e 2 stanno portando a una sorta di immunità naturale"

Massimo Ciccozzi spiega perché però in Europa e in Italia potrebbe andare diversamente che in Sudafrica. Secondo il direttore dell'Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma, la diffusione di Omicron 1 e Omicron 2 nel Vecchio Continente, "sta portando a una sorta di immunità naturale che potrebbe funzionare da possibile scudo e rendere vita difficile alle nuove sottovarianti BA.4 e 5". Dunque "se avremo anche noi un picco, grazie alla vasta diffusione ancora di Omicron 1 e 2, non sarà come quello del Sudafrica".

Rischio fuga immunitaria

Discordanti le dichiarazioni di Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano: "E' certo è che le ultime due sottovarianti di Omicron hanno una straordinaria capacità di diffusione". Ma il fatto più saliente è che "tendono a sfuggire anche alla risposta anticorpale precedente". Ecco perché serve da settembre un vaccino preparato "sartorialmente" su queste mutazioni.

Clementi: "Le nuove sottovarianti sfuggono alla risposta anticorpale" 

D'accordo Rasi: "BA. 4 e BA. 5 riescono a evadere la difesa immunitaria indotta dagli attuali vaccini e dal contagio con la versione di Omicron attualmente più diffusa da noi". Ecco perché "è importantissimo condurre dei test di immunogenicità per vedere se il siero di chi è stato vaccinato in via sperimentale con i vaccini aggiornati neutralizza anche queste sottovarianti". Lo stesso Ciccozzi del resto riconosce che "le due sottovarianti 4 e 5 sembrerebbero spinte da una loro mutazione importante, la F486V che sembra essere implicata nell'eludere gli anticorpi e quindi favorire i contagi". Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), ha pochi dubbi sull'evoluzione epidemica in Italia: nulla fa pensare che Omicron 4 e 5 "non arrivino in Italia così come è successo per tutte le altre". Significa che a breve, "a meno che non spuntino ulteriori" mutanti più vantaggiosi per il virus Sars-CoV-2, "queste due sub varianti saranno dominanti e penetreranno nella popolazione in maniera massiccia".