Roma, 10 dicembre 2016 - Una lettera di sei pagine fitte, scritte in corsivo, più una settima con l'ultima riga del testo e la firma. Così Matteo Cagnoni, il dermatologo in carcere dal 19 settembre, accusato di aver ucciso la moglie Giulia Ballestri in una villa di famiglia a Ravenna, ha risposto dal carcere a una lettera del nostro giornalista Andrea Degidi. "Mi hanno dipinto come non sono. Familiari e amici stanno dalla mia parte", dice il medico.
LA LETTERA / "SONO INNOCENTE E SARO' ASSOLTO"
CAGNONI SCRIVE DAL CARCERE, MA PARLA APPENA DELLA MOGLIE GIULIA di A. COLOMBARI
Nella viceda dell'omicidio di Ravenna si indaga anche sul ruolo del padre di Cagnoni. Chiesta l'archiviazione per l'accusa di favoreggiamento (per i legami di parentela), la procura indaga per concorso in occultamento di cadavere. La difesa: "Il padre mai presente sulla scena del delitto".