Giovedì 18 Aprile 2024

Omicidio di Ravenna, Cagnoni: "L'amante tormentava mia moglie"

L'intervista dal carcere. Matteo Cagnoni: "Mai stato geloso". "Ho chiesto io la separazione"

Matteo Cagnoni e Giulia Ballestri

Matteo Cagnoni e Giulia Ballestri

Com’erano i rapporti con sua moglie? "Buoni, nonostante da circa un anno ci fosse una crisi coniugale. Crisi che da entrambi è stata affrontata nel migliore dei modi, cercando di evitare discussioni davanti ai figli che non hanno percepito alcun problema fra noi. Abbiamo puntato a tutelarli al massimo, per il loro bene. Avevo timore che i bambini, vedendo ancora una famiglia perfetta, potessero poi soffrire quando ho scoperto che lei aveva una relazione extraconiugale".

Secondo gli inquirenti, era geloso e temeva di essere lasciato. "Non avevo timore di essere lasciato e dopo aver tenuto in piedi il matrimonio con molti sforzi, per un anno, sono stato io a chiedere la separazione. Il geloso ossessivo non ero io, ma l’amante che la tormentava. Tra l’altro, ebbi modo di ascoltare casualmente una telefonata di mia moglie con una persona che, a mio avviso, potrebbe essere diversa dall’amante ‘ufficiale’. Segnalo che per il prossimo dicembre avevo programmato un viaggio a New York coi miei figli e avevo inserito anche il nome di Giulia nei preventivi richiesti all’agenzia".

Le sono stati riscontrati segni addosso. Per i pm, un’altra prova contro di lei. "Le ferite sul corpo me le sono procurate risalendo una collina nel bosco. Mi sono allontanato sull’onda di un forte impatto emotivo, a causa di una precedente traumatica perquisizione notturna di alcuni anni prima, per cui sono stato poi prosciolto, ma che mi ha traumatizzato. Mi sono allontanato per paura e per chiamare il mio avvocato; dopo qualche ora, riacquisita la lucidità, mi sono ripresentato spontaneamente a casa, ferendomi in più punti tra i rovi, a causa di alcune scivolate".

Ma perché è partito per Firenze, quel fine settimana? "Specifico che ho uno studio a Firenze, nella villa di via Bolognese, dove ricevo i pazienti almeno un giorno alla settimana; uno a Ravenna e uno a Bologna. A Firenze sono venuto con regolarità da diversi anni. Per almeno due fine settimana al mese sono sempre venuto a Firenze dai genitori anziani e cagionevoli di salute. Ho diversi amici con figli e ho molta vita sociale. Non ci trovo nulla di strano, essendo in fase di separazione sono venuto da solo, dato che mia moglie non mi ha voluto seguire. Non stavo affatto fuggendo e il contante trovato era solamente l’incasso di due giorni di attività e non avevo fatto il consueto versamento in banca. Erano 1.503 euro con quei soldi non sarei andato oltre Pistoia… Mai potrei fuggire lontano dai miei figli".

A cosa ha pensato in questi giorni? "Ho pensato intensamente ai miei figli e mia moglie".

Abbiamo visto tante foto di una coppia felice. "Ho passato anni meravigliosi, in particolare ricordo il suo bellissimo sorriso".

Cosa vorrebbe dire ai suoi figli? "Vivo per loro e spero di riabbracciarli presto".

Che esperienza è il carcere? "È un’esperienza forte e nuova, dove una persona si trova di colpo in un ambiente dove ci si deve confrontare con una nuova realtà. Compatibilmente con lo stato d’animo, ho trovato un ambiente rispettoso e corretto".