Garlasco, sì alla revisione del processo. Quelle telefonate del nuovo indagato

Amico del fratello della vittima chiamò tre volte l’abitazione dei Poggi

Chiara Poggi, la studentessa uccisa il 13 agosto 2007 nella sua abitazione a Garlasco (Ans

Chiara Poggi, la studentessa uccisa il 13 agosto 2007 nella sua abitazione a Garlasco (Ans

Garlasco (Pavia), 24 dicembre 2016 - Un nuovo indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. La trasmissione dalla Procura generale di Milano alla Corte d’appello di Brescia della richiesta di revisione del processo (depositata dagli avvocati Fabio Giarda e Giada Bocellari) da cui Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, è uscito con una condanna definitiva a 16 anni, è stata ritenuta fondata dal procuratore generale Roberto Alfonso. Nella inchiesta s’inserisce, legato alla persona indagata, il caso della ricevuta di un parcheggio di Vigevano. Sono gli sviluppi dell’azione della difesa dell’ex studente della Bocconi, guidata dal professor Angelo Giarda. Un esposto denuncia firmato da Elisabetta Ligabò, madre di Stasi, è stato l’innesco. All’esposto era allegata la relazione di un genetista: il Dna estrapolato dalle unghie di Chiara compatibile con quello di un amico e coetaneo di Marco, fratello minore della ragazza. Il profilo biologico è stato isolato su un cucchiaino e una bottiglietta d’acqua. Il fascicolo è stato tramesso mercoledì, per competenza, dalla procura generale alla procura di Pavia. Qui il procuratore aggiunto Mario Venditti ha iscritto nel registro degli indagati il nome di Andrea Sempio, 28 anni, di Garlasco, commesso di un negozio di telefonia in un ipermercato di Montebello della Battaglia.

Questo il percorso seguito dai legali di Stasi. Sempio viene sentito una prima volta dai carabinieri di Pavia, insieme con altri tre amici di Marco Poggi, la mattina di sabato 18 agosto 2007, cinque giorni dopo l’omicidio e poche ore prima dei funerali di Chiara. Viene riascoltato il 4 ottobre del 2008, questa volta dai militari di Vigevano. Il motivo della convocazione è preciso. Dai tabulati telefonici risulta che fra casa Poggi e il cellulare di Sempio sono scambiate in tutto sei telefonate. In tre casi (30 luglio, 2 e 3 agosto) partono dalla villetta dei Poggi e si può pensare che ad effettuarle sia il fratello di Chiara. Negli altri tre casi provengono dal cellulare di Andea Sempio, il 4, il 7 e l’8 agosto. Tutte brevissime, di 10, 2 e 21 secondi. La seconda e la terza incuriosiscono gli investigatori perché si collocano dopo il 5 agosto, giorno in cui Marco Poggi e i genitori hanno lasciato Garlasco per le vacanze in Trentino. Dai verbali così Sempio spiega le telefonate: «Marco mi disse che sarebbe partito per le vacanze, ma non disse la data. Ricordo che alcuni giorni dopo l’ho chiamato sul cellulare, ma avendo sulla rubrica ‘Poggi casa’ e ‘Poggi cell’ ho erroneamente chiamato sul fisso». Il 4 ottobre 2008, al comando carabinieri di Vigevano, il giovane Sempio racconta che la mattina in cui Chiara è stata uccisa si è recato in una libreria in piazza Ducale a Vigevano, anche se in casa era stato avvertito della possibilità di trovarla chiusa. I familiari confermano. Andrea Sempio consegna ai militari il ticket di un parcheggio in piazza Sant’Ambrogio, nelle vicinanze di piazza Ducale.

In questi mesi di attenta rilettura degli atti processuali i difensori di Stasi fanno alcune riflessioni. L’autopsia aveva collocato la morte di Chiara Poggi fra le 10.30 e le 12. I periti informatici Roberto Porta e Daniele Occhetti hanno sensibilmente rettificato l’orario: Chiara è stata uccisa in un arco di tempo dalle 9.12 (quando disinnesca l’allarme perimetrale) alle 10 e non oltre (già alle 9.43 gnon risponde più al telefono). I difensori rilevano che sono sei gli amici non coperti da un alibi in quella ristretta fascia oraria. Fra loro anche Andrea Sempio. In più c’è il particolare della ricevuta del parcheggio che è stata consegnata a distanza di un anno e due mesi e che porta un orario successivo alle 10.30 di lunedì 13 agosto 2007: a quell’ora Chiara Poggi è già stata uccisa. Una notazione curiosa. Il 17 dicembre 2014, quando la Corte d’Assise d’appello condanna Stasi a 16 anni di reclusione, Andrea Sempio pubblica sulla sua pagina Facebook una vignetta e una frase in francese che fa riferimento al «Piccolo principe», una delle letture favorite di Alberto: «L’essenziale è invisibile agli occhi ... non dimenticare il mio segreto».