Nuovo decreto Draghi: le ultime novità su lockdown e coprifuoco. Battaglia sui weekend

Non sarà un Dpcm, il provvedimento atteso per venerdì dopo il cdm. Il Governo vuole valutare i nuovi dati del Cts sul quadro epidemiologico

Mario Draghi (Imagoeconomica)

Mario Draghi (Imagoeconomica)

Roma, 11 marzo 2021 - Continua il febbrile lavoro di Mario Draghi in vista della nuova stretta anti Covid. Si procederà con un decreto legge e non con nuovo Dpcm.  Questo sembra assodato. Il provvedimento dovrebbe vedere la luce venerdì 12 marzo, dopo la diffusione dei dati del monitoraggio settimanale dell'Iss sui contagi. Alle 9.30 la road map prevede un incontro tra il governo e le Regioni sulle nuove misure anti contagio. Subito dopo, alle 11.30, è stata convocata la riunione del Consiglio dei ministri: all'ordine del giorno il decreto legge con "misure urgenti per fronteggiare rischi sanitari". Infine alle 15 è atteso l'intervento del premier Mario Draghi al centro vaccinale di Fiumicino

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Il temuto lockdown di tutta Italia, se e come arriverà, sarà quindi con un decreto legge nel Consiglio dei ministri di venerdì, in linea con la fotografia del quadro epidemiologico del Cts e il dialogo con le Regioni, anche in questo momento in corso. Ieri la cabina di regia ha preso tempo, anche se un orientamento chiaro c'è: arrivare a criteri automatici per il passaggio di una regione in zona rossa, e inserire norme più rigide nei weekend a livello nazionale. Lo stop alla circolazione tra regioni, che scade il 25 marzo, verà quasi certamante prorogato. 

E oggi nella Conferenza Stato- Regioni, terminata poco dopo le 16, si è parlato solo del piano vaccini, presente il commissario straordinario all'emergenza Covid, Paolo Francesco Figliuolo. Il tema restrizioni, a quanto si apprende, verrà quindi toccato domani in una nuovo vertice, concovato dalla ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini

Lockdown, divisioni nel governo e tra regioni

Ma nel governo si discute tra M5s e Pd, che appoggiano l'ipotesi di un lockdown subito, e il centrodestra e Iv che spingono per una linea più morbida che non soffochi definitivamente le attività commerciali, sull'orlo del baratro. Divise anche le Regioni con il presidente della Conferenza e dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini favorevole alle restrizioni nei fine settimana, appoggiato dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca, da quello della Puglia, Michele Emiliano, che stanno anticipando le ipotesi del governo. Contrari invece zone con situazioni meno critiche dal punto di vista della pressione sul sistema sanitario come la Sardegna, che oggi dovrebbe vedere anche La Maddalena, rossa, diventare zona bianca. Il governatore della Liguria, che rischia di entrare in zona arancione, ha criticato oggi  Draghi: "Ci aspettavamo un cambiamento di rotta, se poi abbiamo i Dpcm come Conte, anticipati alla stampa quotidiana come succede da ieri per la Conferenza delle Regioni di oggi", le parole di Giovanni Toti. Che ha ribadito la sua contrarietà alla stretta a livello nazionale: "Pensare di utilizzare lo stesso metro in situazioni molto diverse è la massima ingiustizia possibile. I cittadini, dopo un anno di lockdown e imprese chiuse a singhiozzo, non sono più disposti a tollerarlo, ma in un Paese in cui sono già vietati gli spostamenti tra le regioni e tra i comuni in zona arancione, non credo ci siano molte altre misure generali da prendere".

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Automatismo

Il governo sembra orientato a recepire l’indicazione del Cts sulla necessità di stabilire un automatismo e far passare immediatamente in zona rossa le Regioni che superino i 250 contagi ogni 100mila abitanti.

Ipotesi

I sostenitori della linea dura chiedono l’anticipo del coprifuoco, che attualmente è in vigore dalle 5 alle 22 in tutta Italia, tranne che in Sardegna (nell’unica regione in zona bianca  bisogna rientrare a casa entro le 23,30). Le ipotesi sono di anticipare la fine delle attività all’esterno alle 20 o addirittura alle 18. In questo modo si annullerebbero gli assembramenti da aperitivo fai da te.

Il piano

Tra le ipotesi c’è anche quella di replicare le chiusure nei fine settimana. Sabato e domenica l’Italia diventerebbe tutta zona rossa. Sulla stretta nei weekend "stiamo ancora valutando, perché alcuni dati sono attesi nelle prossime ore", spiega una fonte presente al tavolo di confronto. La decisione finale verrà presa tra domani e venerdì, quando sarà reso noto il monitoraggio settimanale dell’Iss sui contagi.

Pasqua

Nell'ambito di una strategia di chiusure 'flessibili', si fa largo l'idea di prevedere un lockdown a Pasqua, sulla falsariga di quello deciso per le vacanze di Natale. 

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