Imma Rizzo, la madre, Benedetta, la sorella, e Umberto Durini, il padre, davanti al feretro di Noemi Durini, la sedicenne uccisa il 3 settembre dal fidanzato 17enne e il cui cadavere è stato trovato il 13 settembre nelle campagne del Basso Salento, nella camera ardente allestita presso il centro Capsda a Specchia, 20 settembre 2017. ANSA/CLAUDIO LONGO
Lecce, 22 settembre 2017 - Noemi Durini è stata picchiata, probabilmente a mani nude, e poi accoltellata al capo e al collo. Nuovi particolari emergono dall'autopsia svolta martedì sul corpo della 16enne di Specchia, in provincia di Lecce, uccisa lo scorso 3 settembre dal fidanzato 17enne reo confesso. I medici hanno riscontrato sul cadavere "lesioni contusive multiple da picchiamento al capo e agli arti e lesioni da arma bianca al capo e collo"
Nella nuca della ragazza, svela inoltre l'autopsia, è stata trovata la punta di un coltello. Un ritrovamento che potrebbe essere la conferma di quanto dichiarato dal fidanzato ai carabinieri durante l'interrogatorio, ossia che lui avrebbe dapprima colpito Noemi con un coltello e poi con una pietra, quando la lama si sarebbe spezzata. I carabinieri della Scientifica sono tornati nella casa del ragazzo per ulteriori accertamenti. Si cerca la parte mancante del coltello che il diciassettenne ha detto di avere gettato in campagna, senza, tuttavia sapere indicare il luogo preciso.
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Mercoledì a Specchia si sono svolti i funerali della ragazza. Noemi era scomparsa il 3 settembre scorso e il suo corpo senza vita è stato trovato dieci giorni dopo, sepolto parzialmente sotto un cumulo di pietre in aperta campagna, non lontano da Santa Maria di Leuca, nel comune di Castrignano del Capo, in provincia di Lecce. A confessare l'omicidio, il fidanzato, L. M., ora rinchiuso in un istituto di di pena in Sardegna con l'accusa di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai futili motivi.
