Martedì 23 Aprile 2024

Noemi Durini, dal fidanzato killer "nessun reale senso di colpa"

Il ragazzo sottoposto a perizia neuropsichiatrica, da cui emerge "un'organizzazione borderline di personalità con capacità intellettive al limite"

Noemi Durini (foto Ansa)

Noemi Durini (foto Ansa)

Lecce, 18 settembre 2017 - "Non manifesta cenni di reale senso di colpa" il diciassettenne reo confesso dell'omicidio di Noemi Durini, la fidanzatina sedicenne. Lo scrive il gip del Tribunale per i Minorenni di Lecce, Ada Colluto, nell'ordinanza di convalida del fermo del ragazzo. Il magistrato fa riferimento alla perizia neuropsichiatrica compiuta lo scorso 14 settembre, dalla quale emerge che il giovane soffrirebbe di "un'organizzazione borderline di personalità con capacità intellettive al limite" .

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Il ragazzo (L.M. le sue iniziali) oggi è stato temporaneamente trasferito dalla Casa protetta di Monteroni (Lecce) all'Istituto penale minorile di Bari, in attesa di andare in una struttura in Sardegna dove sarà anche curato. L'accusa per lui è di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai futili motivi. Per il gip, il ragazzo deve seguire "un percorso trattamentale altamente specialistico", anche se al momento, non ci sono elementi per ritenere che al momento dell'omicidio "non fosse pienamente in grado di intendere e di volere". 

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Quando ha confessato, il 13 settembre scorso, ha detto di avere agito da solo, ma le sue dichiarazioni non hanno convinto gli investigatori che indagano alla ricerca di un eventuale complice. I carabinieri stanno esaminando i filmati delle telecamere che si trovano lungo la statale che porta al luogo in cui è stato trovato il cadavere di Noemi. Al vaglio il passaggio di tutte le auto che hanno percorso la strada a poca distanza dalla Fiat 500 guidata da L.M. per capire se qualcuno lo abbia aiutato. Finora, per concorso in occultamento di cadavere e sequestro di persona, è indagato il papà 61enne del ragazzo, sul quale sono in corso accertamenti che tendono a verificare anche gli spostamenti dell'uomo subito dopo la scomparsa della vittima. 

Domani, intanto, sarà effettuata l'autopsia sul corpo di Noemi per chiarire le cause della morte. Il ragazzo ha sostenuto di averla uccisa con coltellate al collo lo stesso giorno della scomparsa, all'alba del 3 settembre, ma della presunta arma del delitto non è stata trovata traccia. Dove è stato ritrovato il corpo, invece, è stata sequestrata una pietra insanguinata, ma dalla Tac non sarebbero emersi segni di fratture scheletriche né sul cadavere né alla testa.

Il trasferimento del giovane è anche un modo per allontanare il ragazzo dalla Puglia e dal Salento, dove è in corso una 'guerra' tra la sua famiglia e quella della vittima, culminata con minacce via social ai difensori del giovane e con il lancio di tre molotov non innescate contro l'abitazione dei genitori del ragazzo, ad Alessano.