Venerdì 19 Aprile 2024

Genova, i medici salvano il nipotino. Nonno dona 800mila euro al Gaslini

Un imprenditore ha donato all'ospedale genovese 800.000 euro per ringraziare i medici che avevano curato il nipote da un tumore al cervello

L'ospedale pediatrico "Giannina Gaslini" di Genova (Frascatore)

L'ospedale pediatrico "Giannina Gaslini" di Genova (Frascatore)

Genova, 1 ottobre 2016  - Ha donato 800mila euro all'ospedale Gaslini di Genova in riconoscenza ai medici pediatri che avevano curato il piccolo nipotino malato di tumore al cervello. 

Il bello, e concreto, gesto è stato fatto da un imprenditore di Verucchio (Rimini) di 72 anni: "Non mi ritengo una persona speciale. Spero solo che arrivi al cuore di qualcuno e che possa emularmi".  

Al piccolo era stato diagnosticato il tumore all'età di due anni, i medici che lo seguivano non davano speranze alla famiglia, che così come ultimo tentativo cinque anni fa si è rivolta all'ospedale genovese: "Avevano diagnosticato a mio nipote, figlio di mia figlia, un tumore cerebrale. All'ospedale di Bologna ci avevano detto che restava poco da fare. Ci siamo rivolti al Gaslini e per otto mesi abbiamo vissuto a Genova. Da allora sono passati cinque anni: mio nipote frequenta la seconda elementare ed è un bambino felice", finalmente sorride l'imprenditore. 

Da qui la donazione di 800mila euro con cui l'ospedale Gaslini, come si legge sul Secolo XIX, ha messo in piedi una squadra di neuro-oncologia specializzata nel medulloblastoma, il tumore cerebrale maligno più frequente nell'infanzia.

Il medico che ha curato il piccolo è Maria Luisa Garré, che così racconta come è riuscita a salvare il bambino: "Abbiamo capito che il piccolo aveva un tumore che potevamo sradicare con una chemioterapia molto forte che poteva portare complicanze, ma con la possibilità di essere efficace in poco tempo". 

L'imprenditore però ha creduto subito all'equipe medica dell'ospadale genovese e ha fatto una prima donazione di 500 mila euro quando la situazione del nipote era ancora incerta. E spiega perché: "Eravamo rimasti colpiti dalla grande umanità trovata al Gaslini. Così ho deciso che quei soldi dovevano servire a migliorare il capitale umano dell'ospedale assumendo medici competenti. Ho nominato un comitato di controllo per verificare il buon uso del denaro. I soldi sono stati spesi bene, così ho donato altri 300 mila euro a scatola chiusa". E quei soldi sono stati subito utili con l'assunzione di un chirurgo oncologico, di una psicologa e di una neuroradiologa che stava per trasferirsi a lavorare all'estero.