Venerdì 19 Aprile 2024

Napoli, nuovi treni troppo grandi: non entrano nel tunnel

La linea 6 della metro aprirà con vagoni di 28 anni fa marchiati "Italia '90" Metro Napoli, la replica dell'assessore: "Treni adeguati alle gallerie"

I nuovi treni, lunghi 39 metri, non entrano nel pozzo da cui calarli, largo 27 metri

I nuovi treni, lunghi 39 metri, non entrano nel pozzo da cui calarli, largo 27 metri

Napoli, 10 gennaio 2018 - È che là fuori / c’è un treno di ferro / con il cuore di calce. Ivano Fossati non avrebbe mai pensato che la canzone, scritta per i ‘ragazzi che partono in pace e in guerra’, sarebbe stata idonea a descrivere il cuore di calce dei napoletani quando comprano un viaggio in treno. Linea 6 della metropolitana, Tav di Afragola, Circumvesuviana, Cumana: il calvario ha tanti nomi, ma lo stesso finale schizzato di ritardi e scomodità. La storia della Linea 6 di Napoli, quella che dovrà collegare Bagnoli a piazza Municipio, sembra un romanzo. Il progetto nacque negli anni ’80 con il nome di LTR, Linea Tranviaria Rapida, per sostituire le vecchie tranvie in vista dei Mondiali del 1990. Furono completate le prime quattro stazioni (Mostra, Augusto, Lala e Mergellina), ma a causa del ciclone di Tangentopoli, la prima tratta entrò in funzione solo nel 2007. La parte più importante riguardava però il collegamento tra Mergellina e Municipio. Ma anche questa seconda tratta fu colpita da una ‘maledizione’: il 4 marzo 2013 crollò l’ala di uno storico Palazzo Guevara di Bovino sulla Riviera di Chiaia. Stop alle corse e lavori ripresi solo nel 2015. Finora i quattro chilometri e mezzo di metropolitana sono costati 650 milioni, con una spesa a chilometro superiore a quella del tunnel sotto la Manica.

Metro Napoli, la replica dell'assessore: "Treni adeguati alle gallerie"

A questo punto il romanzo diventa farsa. Perché in occasione dell’apertura, a fine 2018, delle nuove stazioni di San Pasquale e Arco Mirelli era prevista anche l’immissione dei nuovi elettrotreni high-tech, quelli da 39 metri. Materiale rotabile, costruito da Ansaldo-Sts (oggi controllata dalla giapponese Hitachi), che trasporta, nelle sue cinque unità, 292 passeggeri. Invece questi convogli restano relegati in un’attesa senza speranza perché il pozzo, la botola attraverso cui dovrebbero essere calati con una mega-gru sui binari della Linea 6 è larga solo 27 metri. Cioè è più stretta di 12 metri di quanto servirebbe. Così, nonostante la brochure di Ansaldo annunci, in modo enfatico, che le unità di trazione da 39 metri sono di ‘nuova generazione’, con più comfort e meno rumore, gli sfortunati passeggeri dovranno continuare a viaggiare, per tanti e tanti anni ancora, sulle vecchie elettromotrici L.6 001-006. Sì, proprio quelle che furono costruite in occasione dei Mondiali delle ‘Notti magiche’, 28 anni fa.

Solo quando verranno aperti la stazione di via Campegna e il deposito/officina nell’area dell’ex Arsenale Militare si potranno acquistare i treni più lunghi e moderni e sistemarli ‘a raso’ sui binari. Ma occorrerà non solo tempo (si parla di 5-6 anni), ma anche un’altra paccata di milioni: 150-180. L’assessore comunale ai Trasporti si difende: "Nel 2007 (era sindaco Rosa Russo Iervolino, ndr) i finanziamenti furono destinati al completamento della linea 1 verso Municipio piuttosto che alla realizzazione del deposito/officina. Scelte che abbiamo ritenuto discutibili se non illogiche". Splende un pallido sole, invece, sulla Tav di Afragola. L’area del parcheggio ovest, sequestrata a luglio perché si temeva coprisse rifiuti tossici, è stata riaperta il 18 dicembre. "Questo – dice il sindaco Domenico Tuccillo - consentirà il pieno utilizzo della viabilità e della sosta nella stazione opera di Zaha Hadid, che ha già visto in questi mesi un notevolissimo incremento nei flussi di passeggeri". Resta però ancora chiuso il bar, perché non aveva presentato in modo adeguato la Scia, la segnalazione certificata di inizio di attività. E la Circum? Meglio lasciar perdere: chi ci sale sopra la mattina si fa la croce. Tra cancellazioni selvagge e guasti improvvisi del materiale rotabile vetusto è una lotteria arrivare a casa o in ufficio.