Napoli, 17enne accoltellato da baby gang, fermato un 15enne

L'accusa: "Tentato omicidio". Lo sfogo della mamma della vittima: "E' ora di punire" Baby criminali, la pm Simonetta Matone: "Serve il carcere per i delitti gravi" Baby criminali, violenza in aumento. Reati a raffica nel 2017

Studenti e cittadini durante il corteo di solidarietà ad Arturo (Ansa)

Studenti e cittadini durante il corteo di solidarietà ad Arturo (Ansa)

Roma, 24 dicembre 2017 - Svolta nelle indagini sul caso del 17enne ferito a Napoli lunedì scorso da una baby gang con numerose coltellate alla gola e in altre parti del corpo. La polizia ha fermato un 15enne ritenuto responsabile di tentativo di omicidio. Decisive sono state le testimonianze del ragazzo ferito e di un altro giovane che era stato bloccato poco prima dal gruppo, le immagini di alcune telecamere e l'attività sul territorio delle forze dell'ordine. Le indagini proseguono per individuare altri tre componenti della baby gang. Agenti della Squadra Mobile partenopea hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in istituto di pena minorile emessa dal gip del Tribunale per i Minorenni nei confronti del quindicenne.

Lo sfogo della mamma del 17enne aggredito: "E' ora di punire"

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Arturo, 17 anni, è stato aggredito lunedì pomeriggio in via Foria da un gruppo di giovani che lo avevano bloccato probabilmente con lo scopo di rubargli il cellulare. Il giovane è stato colpito con numerose coltellate, anche alla gola e al torace ed era stato poi ricoverata in gravi condizioni. La stessa vittima, che solo da poco risulta fuori pericolo, ha riferito agli investigatori la dinamica dell'aggressione: quattro ragazzi, molto giovani, dopo avergli chiesto l'ora ed averlo invitato a seguirli, a fronte del suo rifiuto, avevano iniziato a colpirlo. Due gli erano andati addosso con dei coltelli, mentre i restanti due mambri del gruppo avevano fatto da "palo". Infine si erano dati tutti alla fuga. 

Fondamentali per le indagini, oltre alla descrizione dei quattro aggressori da parte della vittima, le immagini di alcune telecamere. Poi, grazie al lavoro degli agenti sul territorio, uno dei presunti aggressori è stato individuato, spiega la Questura, e "riconosciuto in seguito a ricognizione fotografica dalla vittima stessa, nonché da un altro giovane, anch'egli minorenne, sia tramite la ricognizione fotografica, sia nel corso di individuazione di persona, essendo stato anch'egli, poco prima, bloccato dal gruppo con il medesimo modus operandi, riuscendo però a sottrarsi alle pericolose attenzioni avendo intuito le intenzioni dei giovani". 

L'attività investigativa prosegue per individuare gli altri componenti della banda. "In tale prospettiva, vengono diffuse, tramite i mass media, le immagini degli impianti di videosorveglianza pubblica e privata dell'area interessata dall'evento delittuoso ad oggi acquisite, tuttora analizzate dal Gabinetto interregionale della Polizia Scientifica, al fine di raccogliere da eventuali testimoni informazioni utili allo sviluppo delle immagini". Per sensibilizzare l'opinione pubblica e per dire basta alla violenza, venerdì scorso si è svolto a Napoli un imponente corteo con la partecipazione di migliaia di ragazzi delle scuole, a partire da quella frequentata da Arturo, il Liceo Scientifico Cuoco-Campanella.