Mercoledì 24 Aprile 2024

Multe, i Comuni campano con autovelox e strisce blu

Cinquecento milioni nelle 10 principali città. E nei bilanci di previsione le amministrazioni contabilizzano i salassi futuri. Ecco la mappa dei salassi

Autovelox (Attalmi)

Autovelox (Attalmi)

Milano, 14 marzo 2017 - SENZA multe stradali i bilanci dei Comuni rischiano di saltare. Soprattutto quelli di quattro grandi città: Milano, Roma, Firenze e Bologna. Lo dicono chiaramente i dati del Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici (Siope), l’archivio della Ragioneria generale dello Stato che contiene tutti i numeri sui conti degli enti locali del nostro Paese: le sanzioni comminate da vigili urbani e ausiliari del traffico sono una vera tassa occulta, che fa da pilastro ai bilanci firmati da molti sindaci. Nelle dieci principali città italiane valgono 498 milioni di euro, poco meno di mezzo miliardo. E, in alcuni casi, questi incassi sono così alti da essere paragonabili a quello che le amministrazioni prelevano con Imu, addizionale Irpef e tassa sui rifiuti. Hanno, insomma, le sembianze inquietanti di una tassa occulta.

I NUMERI  più impressionanti sono quelli di Milano. Il capoluogo lombardo è la capitale italiana delle multe: Roma, in questa classifica, è ormai stabilmente superata da diverse stagioni. Addirittura, nel 2015 è stata sfondata la soglia dei 200 milioni di euro di incassi, scesi poi a 157 milioni a fine 2016. Questi numeri così elevati, però, portano un effetto collaterale. Se confrontate con le entrate tributarie (Imu, addizionale Irpef, Tasi), le multe qui pesano addirittura il 12,2%: sono, cioè, una vera e propria tassa occulta che i cittadini pagano al Comune in modo sistematico. Per fare un confronto, a Milano l’addizionale Irpef vale 198 milioni di euro e l’imposta di soggiorno 41,4 milioni.

E NON È UN CASO che, con questi numeri, molte amministrazioni impostino i loro bilanci di previsione proprio sugli incassi da multe: quando si fanno le stime sull’andamento finanziario del Comune, vengono cioè fissati obiettivi parecchio alti che, nel corso dell’anno, vanno poi centrati per tenere in piedi l’ente. E quando i denari effettivamente incassati a rendiconto sono molto più bassi di quelli preventivati, o si fa uno sprint invernale per recuperare o si rischiano buchi di bilancio di entità non trascurabile. A Roma e Milano, ad esempio, nel 2017 si pensa di incassare oltre 20 milioni in più dalle multe. Ma è, appunto, una previsione che va poi confermata. A Bologna, negli ultimi due anni, le multe sono esplose: a fine 2016 siamo a 34,4 milioni, dieci in più del 2014 (+41,2%). Anche grazie all’apporto dei mezzi di telecontrollo – Scout e Scoutspeed (montati sulle auto dei vigili), Photored (ai semafori) e Sirio (che monitora gli accessi in centro) – che hanno avuto un boom di oltre il 30% rispetto al 2011, sotto le Due Torri viene sfornata una media di 1.850 verbali al giorno, 77 all’ora. Questo incremento così violento ha portato le multe a valere oltre il 5% del totale degli incassi del Comune.

POCO DIVERSA la situazione di Firenze. Qui siamo a 35,7 milioni di multe, con una crescita del 19% solo nel 2016: sono stati prelevati dalle tasche dei cittadini quasi sei milioni in più. E se le entrate tributarie pesano 364 milioni di euro, è evidente anche in questo caso il valore della tassa occulta. I suoi numeri, in una delle capitali mondiali del turismo, valgono più dei proventi da servizi turistici, pari a 19,9 milioni di euro. Chiude l’elenco Roma. Qui dalle multe arrivano 141 milioni di euro, in leggero calo rispetto agli anni scorsi. Eppure, il valore dei verbali resta altissimo: il 7,4% del totale delle entrate tributarie.