Mercoledì 24 Aprile 2024

E' morto Alfredo Reichlin, partigiano e padre della sinistra

Aveva 91 anni. L'ultimo articolo pochi giorni fa: "Non lasciamo la sinistra sotto le macerie"

E' morto a 91 anni Alfredo Reichlin (Ansa)

E' morto a 91 anni Alfredo Reichlin (Ansa)

Roma, 22 marzo 2017 - È morto ieri sera a 91 anni Alfredo Reichlin: partigiano, allievo di Togliatti, storico dirigente del Pci ed ex direttore de L'Unità. "Se ne va una delle personalità di maggiore spicco della sinistra italiana, un punto di riferimento per generazioni impegnate nella cosa pubblica", ha commentato Matteo Renzi. Il 22 marzo di 70 anni fa veniva approvato l'articolo 1 della Costituzione italiana.

L'ULTIMO ARTICOLO - Il suo ultimo articolo è di pochissimi giorni fa: il 14 marzo 2017 sul sito internet 'Nuova Atlantide', una community on line che si occupa di politica e cultura. "Non lasciamo la sinistra sotto le macerie". "Sono afflitto - scriveva Reichlin - da mesi da una malattia che mi rende faticoso perfino scrivere queste righe". "Mi sento di dover dire che è necessario un vero e proprio cambio di passo per la sinistra e per l'intero campo democratico. Se non lo faremo non saremo credibili nell'indicare una strada nuova al paese".

"Non ci sono - osservava - più rendite di posizione da sfruttare in una politica così screditata la quale si rivela impotente quando deve affrontare non i giochi di potere ma la cruda realtà delle ingiustizie sociali, quando deve garantire diritti, quando deve vigilare sul mercato affinché non prevalga la legge del più forte". "Anch'io - scriveva ancora - avverto il rischio di Weimar. Ma non do la colpa alla legge elettorale, né cerco la soluzione nell'ennesima ingegneria istituzionale: è ora di liberarsi dalle gabbie ideologiche della cosiddetta seconda Repubblica. Crisi sociale e crisi democratica si alimentano a vicenda e sono le fratture profonde nella societa' italiana a delegittimare le istituzioni rappresentative. Per spezzare questa spirale perversa occorre generare un nuovo equilibrio tra costituzione e popolo, tra etica ed economia, tra capacità diffuse e competitività del sistema". "La sinistra rischia di restare sotto le macerie. Non possiamo consentirlo. Non si tratta di un interesse di parte ma della tenuta del sistema democratico e della possibilita' che questo resti aperto, agibile dalle nuove generazioni", osservava ancora.

LA VITA - Reichlin è stato un giornalista, politico e partigiano italiano. Ancora minorenne si trasferì a Roma dove partecipò alla Resistenza partigiana tra le Brigate Garibaldi. Ottenuta la Maturità classica al Liceo "Torquato Tasso", nel 1946 si iscrisse al Partito Comunista Italiano, di cui fu uno dei dirigenti più importanti per circa trent'anni. Allievo di Palmiro Togliatti, fu vicesegretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana e nel 1955 entrò all''Unità, di cui dopo un anno diventò vice-direttore. Promosso a direttore nel 1958, negli anni sessanta si avvicina alle posizioni di Pietro Ingrao, le più a sinistra nel partito. Da segretario regionale del PCI in Puglia fu molto attento alla questione meridionale, alla quale dedicò anche le sue opere "Dieci anni di politica meridionale. 1963-1973" (1974) e "Classi dirigenti e programmazione in Puglia" (1976). Deputato nazionale fin dal 1968, durante gli anni Settanta entrò nella direzione nazionale del partito e collaborò gomito a gomito con Enrico Berlinguer.

Successivamente fu favorevole alle trasformazioni del partito da PCI in Partito Democratico della Sinistra prima, da PDS in Democratici di Sinistra poi, ed infine da DS in Partito democratico. Dal 1989 al 1992 fu "Ministro dell'Economia" del governo ombra del Partito Comunista Italiano. Alfredo Reichlin è stato il presidente della commissione per la stesura del "Manifesto dei Valori" del Partito Democratico. Sposato con la militante comunista (espulsa nel 1969 per aver aderito al gruppo de il manifesto) Luciana Castellina, ha avuto due figli: Lucrezia e Pietro.