Migranti, lettera dell'Ungheria all'Italia: "Chiudere i porti"

Orban a Gentiloni: "Il flusso migratorio deve essere fermato in Libia". Il presidente del consiglio: "Non accettiamo improbabili lezioni"

Uno sbarco di migranti (Ansa)

Uno sbarco di migranti (Ansa)

Roma, 21 luglio 2017 - Nuovo attacco all'Italia sull'emergenza migranti.  Dopo il ministro degli esteri austriaco, che ieri ha avvisato Roma di essere pronto alla chiusura dei confini nel caso in cui non vengano fermati gli ingressi sulla terraferma da Lampedusa, a prendere la parola oggi è il premier dell'Ungheria Viktor Orban. Secondo cui l'Italia deve "chiudere i porti" per arginare i flussi del Mediterraneo. In tal senso, ha annunciato il premier ungherese, i quattro leader del gruppo di Visegrad (oltre all'Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia) hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Pronta la riposta del presidente del consiglio: "Dai nostri vicini, dai Paesi che condividono il progetto europeo abbiamo diritto di pretendere solidarietà. Non accettiamo lezioni né parole minacciose. Serenamente ci limitiamo a dire che noi facciamo il nostro dovere e pretendiamo che l'Europa faccia il proprio senza darci improbabili lezioni", ha detto Gentiloni,  durante un intervento a Torino. Gli fa eco il ministro degli Esteri Angelino Alfano: "L'Europa non può darci lezioni, dovrebbe darci solidarietà, ma non può darci lezioni anche perché non è un pulpito che funziona".

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LA LETTERA - In un'intervista alla radio ungherese, Orban ha reso noto di aver scritto una lettera insieme agli altri tre Paesi del quartetto Visegrad indirizzata al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, nella quale i leader di Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, Paesi che si sono sempre opposti ad accogliere i migranti, fanno una serie di proposte al governo italiano. "Se non verranno chiusi i porti ai migranti - sostengono i leader del V4 - il problema diventerà ingestibile, dato che tedeschi ed austriaci chiuderanno presto le loro frontiere". "Il flusso immigratorio - aggiungono - deve essere fermato in Libia". Nella lettera si ribadisce inoltre la necessità che "i veri richiedenti asilo" siano "identificati prima di entrare in Ue". "Le nostre frontiere esterne devono essere protette", affermano i leader del V4. Per questo i quattro leader spiegano, "l'Ue ed i suoi Stati dovrebbero mobilitare risorse finanziarie e di altro genere per creare condizioni sicure e umane in hotspot o centri di accoglienza fuori dall'Ue", e offrono un "contributo significativo".

Orban nell'intervista alla radio si è detto contrario a una politica europea sull'immigrazione, definendo "irrealistiche" le proposte della Commissione europea, in quanto alimenterebbero i rischi di terrorismo. E sul tema Libia il premier ungherese non ha escluso l'opzione militare per fermare l'immigrazione direttamente nel Paese Africano. Orban ha criticato infine anche le ong che stanno aiutando i profughi in mare. "Sono finanziati ed appoggiati da George Soros", il miliardario americano di origine ungherese, secondo il premier.

GLI SBARCHI - Intanto oggi sono stati diffusi nuovi dati sull'emergenza migranti. Secondo l''Oim (Organizzazione internazionale delle migrazioni), dall'inizio dell'anno sono arrivati in Europa via mare un totale di 111.514 migranti e rifugiati e 2.360 sono morti mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo. Circa l'85% degli arrivi sono stati registrati in Italia.