Giovedì 18 Aprile 2024

Migranti, accordo su Aquarius. Macron attacca l'Italia

I 58 richiedenti asilo a bordo saranno redistribuiti tra Portogallo, Francia, Spagna e Germania. L'Ue plaude al decreto sicurezza ma il presidente francese: "Crisi tra Roma e L'Europa". Marina del Marocco spara a barcone: un morto

Aquarius in una foto d'archivio (Ansa)

Aquarius in una foto d'archivio (Ansa)

Roma, 25 settembre 2018 - Finisce l'odissea della nave Aquarius: i 58 migranti  sbarcano in acque internazionali. Trasferiti a Malta, saranno distribuiti tra Francia, Spagna, Portogallo e Germania. La nave ora potrà fare ritorno a Marsiglia, mentre risale la tensione tra Parigi e Roma.

"Malta e Francia ancora una volta si fanno avanti per risolvere l'impasse dei migranti", scrive il premier di La Valletta Joseph Muscat. E aggiunge: "Con Macron e gli altri leader vogliamo mostrare un approccio il più multilaterale possibile". E proprio il presidente francese,  parlando con i giornalisti all'Assemblea Onu, attacca il governo italiano sulla gestione dell'immigrazione. "C'è una crisi politica tra l'Italia e il resto dell'Europa. L'Italia ha scelto di non seguire più le leggi internazionali e in particolare quelle umanitarie del mare, secondo cui quando una nave è in una situazione umanitaria va nel porto più vicino". Intanto nuove notizie drammatiche arrivano dal Mediterraneo: la marina marocchina ha aperto il fuoco su una imbarcazione di migranti nel Mediterraneo che si era rifiutata di fermarsi, provocando un morto e tre feriti.

PORTI CHIUSI E POLEMICHE - Ieri la Francia ha negato ad Aquarius l'approdo nel porto di Marsiglia, invocando una soluzione europea. Oggi uno dei soccorritori ha lanciato l'allarme a bordo della nave: "Le condizioni meteo stanno peggiorando e nelle prossime ore aspettiamo mare con onde fino a 5 metri". E su Twitter ha sollecitato le autorità perché trovassero al più presto "un porto sicuro".  La nave ha quindi  ripreso a navigare in direzione Francia, nonostante il rifiuto di Parigi allo sbarco. "Per ora, diciamo no", ha detto il ministro dell'Economia, Bruno Le Maire, a chi gli chiedeva se Parigi sia pronta ad accogliere Aquarius. Fonti dell'Eliseo lasciavano trapelare che il suggerimento della Francia fosse quello di fare sbaracare i migranti a Malta. E così, a quanto pare, sarà.

SCONTRO FRANCIA-ITALIA - La Francia oggi ha attaccato ancora l'Italia e la sua politica anti-sbarchi. "L'Europa è dieci volte più solidale di quanto non lo fosse in precedenza, è il motivo per cui ridiciamo all'Italia che l'idea di chiudere i propri porti a delle persone in pericolo è contrario al diritto, è contrario all'umanità", ha affermatp la ministra francese per gli Affari europei, Nathalie Loiseau, intervistata da Sud radio. 

Dalla chiusura dei porti italiani ai migranti, le navi che portano soccorso nel Mediterraneo hanno crescenti difficoltà a sbarcare le persone salvate in Europa. Contrariamente alla Spagna, la Francia non ha mai accettato di far sbarcare i migranti delle navi umanitarie, sottolineando che in base alle leggi del mare i naufraghi devono essere sbarcati nel "porto sicuro" più vicino. O quello più vicino alle coste libiche, cioè - ha ribadito la Loiseau - "come sanno tutti, si tratta dell'Italia o di Malta". E ha continuato: "Non si può reinventare la geografia".

L'UE SI SFILA - L'Unione europea, chiamata in causa dalla Francia, si era sfilata. "La situazione legale dell'Aquarius 2 è questa: è una nave senza bandiera europea, e ha operato in un'area di ricerca e salvataggio libica", spiegava Natasha Bertaud, portavoce della Commissione europea, a cui è stato chiesto se la Commissione Ue abbia un ruolo di coordinamento sulla vicenda. Perciò, aggiungeva, "non impegna la responsabilità europea". E sottolineava che "nessuno Stato membro si è fatto avanti" per aiutare. Fino all'accordo a tre Portogallo-Francia-Spagna.

E PLAUDE A SALVINI - Nel frattempo, Bruxelles ha rivolto un plauso, con cautela, al decreto sicurezza e immigrazione annunciato dal governo. Fonti Ue hanno sottolineato diversi punti positivi del provvedimento: l'estensione del periodo di detenzione, l'accorciamento dei tempi procedurali ed il fatto che il rifiuto della richiesta d'asilo sia contestuale all'ordine di espulsione. "Non una cattiva mossa", hanno detto da Bruxelles. Ovviamente, hanno spiegato le fonti, dobbiamo vedere cosa sarà diventato dopo l'adozione del Parlamento, aggiungendo che la protezione umanitaria è una questione su cui l'Ue non vincola, ma lascia agli Stati membri.

Intanto, i dati Euorostat certificano come nel secondo trimestre del 2018 in Italia ci sono state 20.500 richieste di asilo in meno rispetto allo stesso periodo del 2017, e 4.500 in meno rispetto al primo trimestre 2018. Entrambi numeri record in Ue. "È il Paese con il calo assoluto di domande più accentuato", scrive Eurostat, "seguito da quello della Germania (-12.000 sull'anno). Invece in Spagna è salito di 6.600 e in Grecia di 5.800, sempre su base annua".

MARINA MAROCCO SPARA A MIGRANTI -  La marina marocchina ha aperto il fuoco su una imbarcazione di migranti che si era rifiutata di fermarsi, provocando un morto e tre feriti. Lo si è appreso dalle autorità locali. La Marina è stata "costretta" ad aprire il fuoco su un "go fast" (potente imbarcazione a motore), pilotato da uno spagnolo che "si era rifiutato di ottemperare ad un ordine in acque marocchine" al largo di M'diq-Fnideq (Nord), hanno annunciato le autorità precisando che quattro migranti sono stati feriti fra cui una marocchina, deceduta poco dopo.