Mercoledì 24 Aprile 2024

Muore donna incinta e malata respinta alla frontiera francese

La migrante nigeriana è morta dopo aver dato alla luce un bimbo prematuro. I volontari: "Soccorrere non è un crimine" Soccorre migrante incinta di 8 mesi tra la neve. Ora rischia 5 anni di carcere

Muore donna incinta e malata respinta al confine francese (Lapresse)

Muore donna incinta e malata respinta al confine francese (Lapresse)

Torino, 24 marzo 2018 - E' morta dopo aver dato alla luce il figlio in condizioni disperate la donna nigeriana di 31 anni che, incinta e gravemente malata, era stata respinta insieme al marito dalle autorità francesi al confine con l'Italia. A raccontare la storia è Paolo Narcisi, presidente dell'associazione Rainbow4Africa, che ha assistito la giovane nigeriana e che, dopo il caso della guida alpina incriminata per avere soccorso un'altra migrante incinta, ha lanciato la campagna "Soccorrere non è un crimine". La donna e il marito sono stati respinti lo scorso nove febbraio, "insieme a tanti altri - racconta Narcisi - che da mesi tutte le notti vengono bloccati dalla gendarmeria francese e poi portati alla stazione di Bardonecchia, alcuni con documento, altri senza fogli di via, altri ancora minori" sostiene Narcisi.

Soccorre migrante incinta di 8 mesi tra la neve. Ora rischia 5 anni di carcere

Cercava di raggiungere la sorella residente in Francia per assicurare al figlio cure adeguate, ma nonostante le fosse stato concesso di passare la donna ha scelto di rimanere con il marito, che i gendarmi francesi avevano invece respinto. A causa di un'immunodeficienza contratta in Nigeria, la donna era affetta da un grave linfoma addominale che le provocava forti dolori e difficoltà respiratorie. "Sintomi che un poliziotto francese non poteva non notare: non stava in piedi e faceva fatica a respirare", sottolinea Narcisi.  Quando gli uomini della gendarmeria l'hanno portata alla stazione di Bardonecchia, la dottoressa Carola Martino dell'associazione Rainbow4Africa, riconosciuti i problemi di salute, ha stabilizzato le condizioni della donna e poi, grazie all'intervento del 118, l'ha fatta ricoverare prima a Rivoli e poi al Sant'Anna di Torino.

Nel reparto di Ostetricia e Ginecologia diretto dalla dottoressa Tullia Todros, la donna è stata trattata con farmaci antiretrovirali per allungarle la vita abbastanza da consentire il parto. Giunta alla 28esima settimana, giovedì scorso, il bimbo, chiamato Israel è stato fatto nascere prematuramente tramite parto cesareo mentre la mamma è morta in sala operatoria. Il piccolo è ora ricoverato nella reparto di terapia intensiva neonatale del Sant'Anna, assistito dal padre e dai medici. "E' molto piccolo ma sta crescendo bene, accudito in modo eccezionale dall'ospedale", afferma Narcisi.