Migranti, Medici Senza Frontiere: "Sospendiamo attività in Libia"

La ong ferma temporaneamente i salvataggi. Lo stop dopo la decisione di Tripoli di istituire una zona di ricerca e soccorso (SAR) e le minacce contro le navi umanitarie. Indagati i comandanti della nave 'Iuventa'

La barca 'Vos Prudence' di Medici Senza Frontiere (Ansa)

La barca 'Vos Prudence' di Medici Senza Frontiere (Ansa)

Commenta su Facebook il segretario della Lega Matteo Salvini: "Medici senza Frontiere sospende le sue attività di recupero nel Mediterraneo. Bene. Un aiuto in meno agli scafisti, migliaia di clandestini in meno da mantenere per anni a spese degli italiani".

IL CASO IUVENTA - Salgono intanto a quattro gli indagati nell'inchiesta della Procura di Trapani su Ong e soccorsi ai migranti. Dopo il sacerdote eritreo don Mussie Zerai, iscritto dai Pm nei giorni scorsi, sono ora indagati anche i due comandanti della "Iuventa", la nave della Ong tedesca Jugend Rettet, e un terzo membro dell'equipaggio. L'accusa per tutti è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Ai due comandanti, Jakob Shroter e Jonas Buya, e al marittimo è stato notificato da agenti della Squadra mobile l'avviso di proroga delle indagini. A don Zerai, presidente della dell'agenzia di informazione Habeshia e punto di riferimento degli s.o.s. dei migranti in navigazione nel Mediterraneo, era stata inviata in precedenza un'informazione di garanzia. Si tratta - dicono da ambienti giudiziari - di provvedimenti obbligatori, legati ai fatti emersi durante le indagini. Nell'ambito dell'inchiesta, condotta dai pm Andrea Tarondo e Antonio Sgarrella, era stato disposto il sequestro della nave "Iuventa",  tuttora ormeggiata nel porto di Trapani.