Giovedì 18 Aprile 2024

Sanità, è boom di medici anziani: "Uno su due è over 55 anni"

Allarme della Cgil: "E' ora di mettere la parola fine al blocco del turn over"

Un medico (foto repertorio)

Un medico (foto repertorio)

Roma, 9 ottobre 2016 - La situazione dei medici italiani è da codice rosso: oltre la metà di quelli che lavorano nel Servizio sanitario nazionale - 110mila in tutto - ha superato i 55 anni.  Insomma, la sanità invecchia, come risulta da uno studio condotto dalla Fp Cgil Medici dal quale emerge che, tra il prolungato blocco del turn over e l'aumento dell'età pensionabile, sono maggioranza i camici bianchi oltre i 55 anni nelle corsie degli ospedali.

La Cgil è preoccupata: "Siamo di fronte a un vero e proprio boom di medici anziani. Se dal nostro studio risultavano al 2014 il 48,9% di medici con oltre 55 anni di età, la proiezione del trend sul 2016, tra blocco del turn over e aumento dell'età pensionabile, porta la percentuale ben oltre il 50%, ovvero un medico su due". La soluzione? Secondo il segretario nazionale della Fp Medici, Massimo Cozza, "è ora di mettere la parola fine al blocco del turn over, anche nelle regioni sottoposte ai piani di rientro. Chi va in pensione deve essere sostituito e il precariato va stabilizzato". Lo studio della Fp Cgil Medici, basato sull'ultimo Conto annuale relativo al 2014, sottolinea inoltre come rispetto all'ultimo anno disponibile "oltre il 20% dei medici del Ssn avevano già una età di oltre 60 anni e 2.142 (1,9%) con oltre i 65 anni di età". Un unicum nel panorama pubblico. "Il risultato - si legge - è ancor più eclatante se raffrontato all'età oltre 55 anni di tutti i dipendenti del Pubblico Impiego, che nel 2014 raggiungeva il 30,6% (31,3% nel Ssn) a fronte del 48,9% dei medici".

Ma cosa comporta avere una tale platea di medici anziani? Secondo lo studio, una delle criticità è "l'effetto prodotto dai turni massacranti, insieme alle capacità fisiche e mentali, sulla qualità del servizio offerto, in particolare nei Pronto Soccorso". Così come "l'impossibilità di trasmettere conoscenze ai giovani medici in ragione del blocco del turn over". Per arrivare a processi di "demotivazione e frustrazione legati in parte ai tagli al fondo sanitario e in parte al mancato rinnovo del contratto da oltre sette anni".