Venerdì 19 Aprile 2024

Matrimoni gay, il Consiglio di Stato boccia l'annullamento dei prefetti

Nozze omosessuali all'estero annullate nel 2014: “Illegittimo, non spetta ai prefetti annullare atti trascritti dai sindaci"

Un matrimonio omosessuale (Fotolive)

Un matrimonio omosessuale (Fotolive)

Roma, 1 dicembre 2016 – I prefetti non annullino quello che i sindaci hanno trascritto. Parafrasando, è più o meno questo quanto stabilito dal Consiglio di Stato, che stamattina ha definito “illegittimi, per incompetenza, i decreti dei prefetti che nel 2014 hanno annullato gli atti con cui i sindaci di Milano e di Udine avevano trascritto nei registri dello stato civile 13 matrimoni contratti all’estero da persone dello stesso sesso”. Lo stabilisce la Terza sezione con due sentenze (n. 5047 e 5048): il Consiglio di Stato ha ritenuto infatti fondati i ricorsi degli interessati e del Comune di Milano, dato che, ha rilevato il Consiglio, “solo il Consiglio dei Ministri, e non il prefetto, può esaminare la legittimità degli atti emessi dai sindaci quali ufficiali di stato civile e disporne l’annullamento, se essi risultano illegittimi”.

La Terza Sezione, “per ragioni di carattere processuale, non si è invece occupata della questione sostanziale” se i “sindaci possano o meno disporre la trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni contratti all’estero da persone dello stesso sesso”.

“Questa decisione mi rallegra, dimostra che l’azione che noi sindaci avevamo fatto nella piena funzione che abbiamo, cioè rappresentare e cercare di dare risposte ai cittadini, era oggettivamente nell’interesse dei nostri cittadini”. Parola del sindaco di Udine, Furio Honsell, sulla decisione del Consiglio di Stato. “Quando quelle trascrizioni furono fatte – ricorda Honsell – l’attuale legge sulle unioni civili non c’era ancora. È una legge che segna un passo avanti importante sulla strada dei diritti umani”. La decisione del Consiglio di Stato dunque “ci conforta nelle scelte e va nella direzione della civiltà”, conclude Honsell.