Giovedì 18 Aprile 2024

Ecco suor Mary. "Io, rettore come un uomo"

Nomina storica

Suor Mary Melone

Suor Mary Melone

Roma, 26 giugno 2017 - Mai nessuna prima di lei, un unicum nella Chiesa. Teologa, spezzina, classe 1964, suor Mary Melone, delle Francescane angeline, dal 2014 è la prima donna al vertice di una delle sette università pontificie: l’Antonianum. I Papa l’ha nominata nella commissione di studio sul diaconato femminile.

Professoressa Melone, preferisce essere chiamata rettore o rettrice?

«Mai espresso preferenze. Se dovessi farlo, con un pizzico di polemica, opterei per la parola rettore visto che non la considero appannaggio esclusivo degli uomini».

Il Pontefice ha auspicato una presenza maggiore delle donne negli organismi ecclesiali decisionali.

«È un’istanza che condivido: dà maggiore attenzione al tema del femminile nella Chiesa, anche se, in certi settori, solleva timori e smarrimenti. Ma è fisiologico».

In che senso?

«Oggettivamente le donne hanno più responsabilità nella vita della Chiesa rispetto al passato e non solo a partire dall’attuale pontificato: ruoli come quelli di sottosegretario di un dicastero romano, docente o rettore di un’università pontificia in cui, ricordiamolo, si formano per lo più i futuri preti. In un contesto simile è naturale che vi sia chi tema rivendicazioni di spazi indebiti da parte delle donne».

Tipo il sacerdozio femminile a cui lei ècontraria?

«Lo sono nella misura in cui lo si sostiene per sancire un’eguaglianza formale tra i sessi nella Chiesa. La parità di genere non passa dal poter assolvere agli stessi compiti».

Anche Bergoglio ha detto che le suore spesso sono ancora considerate serve dei preti.

«È una visione inaccettabile, tipica della Chiesa in Europa, dove spesso non si tiene conto del fatto che buona parte delle religiose è laureata. In certi casi con preparazione superiore a quella dei presbiteri».

Come vanno i lavori della commissione vaticana di studio sul diaconato femminile?

«Abbiamo avuto già alcune riunioni. Ma ogni decisione sarà assunta dal Papa, non da noi».

Mette le mani avanti?

«La commissione offrirà al Pontefice i suoi contributi. Il tema è complesso, da parte nostra abbiamo una grande occasione di studio».