Martina Patti, ossessioni e scatti d'ira. Chi è la mamma killer di Catania

Ha ucciso la figlia Elena, 4 anni. Disse all’ex compagno: "Non te la faccio più vedere". L’accusa della suocera: "Controllava tutto, la bambina non voleva più stare con lei"

Catania, 15 giugno 2022 - Come un vulcano che brontola. Primo un borbottio fastidioso, poi il sibilo di gas velenoso, infine l’esplosione che travolge ogni umanità. Due famiglie ’normali’, i Del Pozzo e i Patti. Gente che lavora, senza grilli per la testa. Fino a quando tra di loro si scava la trincea della diffidenza, del rancore, di quel livore che s’insinua fino a indurire il cuore.

La 23enne Martina Patti accompagnata in caserma dai militari dell’Arma
La 23enne Martina Patti accompagnata in caserma dai militari dell’Arma

E così, quando Martina e Alessandro si lasciano, rompendo un’unione che ha dato alla luce la piccola Elena ma che non è mai decollata, ecco che la lava tracima. È lei, la mamma bambina, il bersaglio di tutto, attaccata e difesa, carnefice e vittima. "Il giorno dopo che ha lasciato mio fratello, si è fatta già vedere in giro con un altro. Non ho le prove per dirlo, ma ho il sospetto, a questo punto fondato, che se la intendesse con l’amante, già quando era sposata con lui. Martina era invidiosa, di me e di tutti noi", racconta la sorella di Alessandro quasi fosse una partecipante a ’Uomini e donne’ e stesse sulla poltrona di un talk televisivo.

Dall’altra parte la risposta non si fa attendere. "Hanno lasciato Martina da sola, a fare la mamma quando aveva diciotto anni, una ragazzina che sognava di fare il medico e invece si è trovata a crescere una creatura da sola", ribattono i genitori della ragazza. Ventitré anni, iscritta alla facoltà di Scienze Infermieristiche di Catania, Martina si sposa giovanissima perché è incinta.

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Un rapporto con Alessandro Nicodemo Del Pozzo che si trascina stanco già all’inizio, liti e discussioni continue, anche denunce. Una volta lei va dai carabinieri e denuncia il marito per maltrattamenti, poi ritira l’esposto. Dopo anni di tira e molla, ognuno prende la propria strada. Martina conosce un altro, Alessandro se ne va in Germania a lavorare dopo essere finito nei guai con la giustizia per una rapina in gioielleria da cui però viene prosciolto. In terra tedesca conosce una ragazza del Catanese e si fidanza, torna a Mascalucia e Martina lo vede passeggiare per il paese.

Forse è a quel punto che nella testa di Martina qualcosa si rompe definitivamente. Inizia a diventare irascibile, si chiude ancora di più in se stessa, alterna momenti di cura e affetto verso Elena ad altri in cui la strattona e la prende a botte. "Era ossessionata da mio figlio Alessandro. Quando litigava con lui, Martina arrivava a casa come un ossesso, bussava all’impazzata, piangeva, mandava messaggi uno dietro l’altro, lo tormentava". Rosaria Testa, nonna paterna della bambina, scuote la testa e ricorda le burrasche tra i due giovani: "Elena non voleva restare a casa sua. Un giorno la mamma le stava dando botte e gliela abbiamo dovuta togliere dalle mani. Quella mattina l’ho accompagnata a scuola e le ho detto ’ricorda, nessuno ti vuole bene più di me’. Lei mi ha guardata con gli occhioni languidi. La madre aveva un atteggiamento autoritario e aristocratico. Decideva lei quando portarci la bambina, voleva avere il controllo su tutto, il monopolio su ogni cosa".

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Più che una gelosia, Martina sembra covare un’ossessione senza freni. Non le basta avere una relazione con un ragazzo del posto, tranquillo e affettuoso. Vuole anche dire la sua su quello che fa l’ex marito, sui suoi comportamenti. E se lo incrocia abbracciato alla nuova compagna o mano nella mano, ecco che scatta la ritorsione: "Non ti faccio più vedere Elena". Poi se ne va in discoteca.