Lodi, dubbi su Mario Cattaneo. Pm: il suo racconto non convince

Ladro ucciso, giallo anche sulle lesioni del ristoratore

Mario Cattaneo è rientrato al lavoro

Mario Cattaneo è rientrato al lavoro

Lodi, 14 marzo 2017 - TANTE le contraddizioni emerse nella versione dei fatti resa da Mario Cattaneo. Per la Procura è ancora tutta da chiarire la posizione del ristoratore di 67 anni, titolare del bar-ristorante ‘Osteria dei Amis’ di Gugnano, piccola frazione di Casaletto Lodigiano, in provincia di Lodi. L’uomo nella notte tra giovedì e venerdì ha sparato contro i ladri che si erano introdotti nel suo locale per rubare una decina di pacchetti di sigarette e 60 euro in monete, uccidendo Petru Ungureanu, 32enne romeno. «Ci sono delle cose che non tornano», ha detto il procuratore capo di Lodi, Domenico Chiaro. Il ristoratore, indagato per omicidio volontario, ha raccontato agli investigatori che un colpo sarebbe partito involontariamente dal fucile da caccia che imbracciava durante la colluttazione, colpendo uno degli intrusi sulla schiena e uccidendolo.

VERSIONE suffragata da un vicino, Pietro Colombi, che ha testimoniato di aver sentito un colpo d’arma da fuoco. Ma, nelle ultime ore è emersa anche la testimonianza di un vicino di casa dei Cattaneo, che avrebbe sentito due spari e non uno solo, come riferito più volte dal ristoratore durante gli interrogatori resi ai carabinieri. «Quando sono arrivati i carabinieri, Cattaneo non ha detto che c’era stata la colluttazione e che era partito un colpo – spiega il procuratore capo di Lodi –. Il fucile era già stato rimesso a posto dal figlio senza i proiettili. Il secondo colpo, che c’era, era stato sparato o è stato tolto? Nelle dichiarazioni ‘a caldo’ Cattaneo era stato un po’ reticente».

Il procuratore ha ricostruito la vicenda secondo quanto raccontato dal ristoratore: «Cattaneo ha ribadito di aver spaccato con un calcio la porta, chiusa dai ladri con una corda di nylon. È stato lui ad andare incontro al pericolo, non stavano entrando loro. Era in corso l’aggressione ai beni, ma non alle persone. Cattaneo e la sua famiglia erano in pericolo di aggressione? Potrebbe essere una legittima difesa domiciliare ma con dei limiti. Non si può sempre sparare, altrimenti è il far west«. Anche le lesioni che Cattaneo ha sul braccio destro non convincono il procuratore capo di Lodi: «Non sono lesioni da trascinamento, ma da colpo». Intanto, la Scientifica ha trovato tracce di sangue sulla cancellata del retro del locale scavalcata dai ladri: le indagini dovranno accertare se si tratta del sangue del romeno ucciso o di uno dei complici. Sul luogo della tragedia anche i Ris che stanno facendo alcuni rilevamenti. È stata effettuata, invece, ieri, l’autopsia sul corpo della vittima. Il medico legale dell’ospedale di Pavia, Marco Ballardini, avrebbe trovato numerosi pallini di piombo nel corpo del 32enne, molti dei quali avrebbero colpito organi vitali, uccidendo il ladro dopo diversi minuti. Gli esiti definitivi sono attesi entro 60 giorni.

DA CHIARIRE , invece, la traiettoria del proiettile. Intanto, ha parlato per la prima volta anche il fratello della vittima, Victor Ungureanu, 28 anni, residente in Svizzera da diverso tempo. Ad avvertirlo, della morte del fratello, in Italia da tre settimane e residente vicino a Milano, la telefonata di uno della banda. «Io e la mia famiglia perdoniamo Mario Cattaneo davanti a Dio: non vogliamo vendetta ma solo giustizia«, ha dichiarato l’uomo all’uscita dall’ospedale di Pavia, prima di recarsi a Gugnano con il suo legale e una interprete in quanto il suo avvocato ha dovuto presenziare a dei rilievi irripetibili sul luogo della tragedia. Intanto, qualcuno, ieri, ha calpestato e strappato i fiori di plastica che erano stati lasciati domenica davanti al cimitero di Gugnano di Casaletto Lodigiano, proprio nel punto in cui il ragazzo è stato trovato senza vita.