Martedì 16 Aprile 2024

Marco Della Noce, il matrimonialista: "Sul lastrico troppi padri separati"

Il presidente dell’Associazione degli avvocati matrimonialisti: senza lavoro è la fine

Marco Della Noce (Ansa)

Marco Della Noce (Ansa)

Roma, 21 ottobre 2017 - "ll più delle volte sono degli insospettabili, gente che di giorno lavora come gli altri, magari indossa pure una divisa, e poi la notte dorme in auto o in mezzo alla strada. Usando una metafora, sono i soldati di un esercito di invisibili, uomini che guadagnano 1.200 euro al mese e che ne devono sborsare 800 per il mantenimento dei figli e la rata di un mutuo. Con i soldi rimasti difficilmente si riesce a tirare avanti". È una fotografia impietosa sul mondo dei padri separati quella scattata dal giurista Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione degli avvocati matrimonialisti. Centinaia e centinaia di storie delle quali poco o nulla si parla fino a quando sui giornali non spunta la vicenda di un nome noto, in questo caso quello dell’ex comico di Zelig, Marco Della Noce, ‘strozzato’ da un assegno di mantenimento per i due figli e oggi costretto a vivere in auto. Ultima stazione di una Via Crucis che l’ha visto sfrattato dalla sua abitazione.

Avvocato Gassani, come si arriva a dormire per strada?  "Il crinale più o meno è sempre lo stesso nel caso dei padri separati. Una volta che si è inadempienti per due o più mensilità, la moglie creditrice può chiedere e ottenere dal tribunale il pignoramento del conto corrente del marito. Se non basta, si passa alla casa, con la conseguente messa alla porta del debitore".

Della Noce non può più disporre nemmeno della partita Iva. Dice che così non riesce più a lavorare. "Capita a molti liberi professionisti. L’Agenzia delle entrate procede d’ufficio alla chiusura della partita Iva di un soggetto che risulta non aver esercitato nelle tre annualità precedenti attività di impresa o artistiche, come evidentemente è accaduto all’ex comico di Zelig".

Ma in questo modo, senza poter fatturare e quindi senza poter avere uno straccio di contratto, Della Noce è alla fame. "Io sono convinto che il mantenimento dei figli in caso di separazione sia sempre da garantire, si sia o non si sia una persona famosa. Ciò detto, ritengo che nel nostro sistema giuridico esista il rischio di una sorta di cortocircuito per il quale può capitare che una persona, chiamata ad adempiere in sede civile aisuoi doveri nei confronti della prole, a furia di pignoramenti finisca sul lastrico".

Come dire, si sistema da una parte e si rovina dall’altra. "La riscossione di un credito non può mai aversi a discapito della dignità e della sopravvivenza del debitore. Sarebbe opportuno che il legislatore, ad esempio, ponga delle quote limite sul pignoramento di un conto corrente. Andando più nel concreto, servirebbe un vero e proprio welfare per i padri separati".

Ora come ora è il deserto dei tartari? "Per fortuna non proprio. Comuni come quello di Bolzano, Torino, Genova e Roma in assenza di un intervento del potere centrale, hanno messo a disposizione delle abitazioni per queste persone. Sarà poca cosa, ma almeno hanno un tetto sotto cui stare".

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