Marco Cappato e la battaglia per l'eutanasia

Nel 1992 conosce Marco Pannella con cui si impegna in campagne antiproibizionisti e libertarie. Ai tempi del caso Welby fece anche lo sciopero della fame

Marco Cappato, dell'Associazione Luca Coscioni (Imagoeconomica)

Marco Cappato, dell'Associazione Luca Coscioni (Imagoeconomica)

Roma, 27 febbraio 2017 - "Fabo è morto alle 11.40". L'annuncio sui social dell'eutanasia in Svizzera del dj rimasto tetraplegico e cieco in seguito a un incidente l'ha dato lui: Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni che lo ha accompagnato nel suo ultimo viaggio al di là dei confini dell'Italia. Secondo la stessa associazione Cappato ora rischia "fino a 12 anni di carcere", ma il 46enne esponente dei Radicali da tempo è promotore della Campagna Eutanasia legale, approdata in Parlamento. 

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Laureato in Economia alla Bocconi, nel 1992 conosce Marco Pannella con cui inizia una lunga collaborazione impegnandosi in campagne antiproibizionisti e libertarie. Nel 1995 Cappato collabora con il Gruppo dell'Alleanza Radicale Europea e gli eletti della Lista Pannella al Parlamento europeo. Nel 1997 e nel 1998 è il responsabile del Partito Radicale Transnazionale alle Nazioni Unite di New York, fino a quando nel 1999 viene eletto al Parlamento europeo nella Lista Emma Bonino (incarico che ricopre fino al 2004 per poi ritornarvi nel 2006 proprio al posto della Bonino nel frattempo nominata Ministro del commercio internazionale nel Governo Prodi II).

L'impegno politico però è anche riversato nell'Associazione Luca Coscioni, a partire dal sostegno al radicale Piergiorgio Welby, malato di distrofia e co-presidente dell'associazione stessa, che chiedeva il distacco del respiratore (Cappato fece anche 17 giorni di sciopero della fame) e che il 20 dicembre 2006 ottenne l'interruzione delle terapie sotto sedazione con l'assistenza dell'anestesista Mario Riccio e l'avvocato Giuseppe Rossodivita. 

Dal 2010 Marco Cappato si è anche dedicato all'attività politica per la sua regione, la Lombardia, e per Milano (nel 2016 si è anche candidato a sindaco).

Dj Fabo è stato il sesto malato accompagnato in Svizzera dall'Associazione Luca Coscioni per porre fine alla sua vita, solo qualche giorno fa Cappato denunciava un nuovo rinvio sulla legge sul biotestamento. "Mi pare del tutto evidente, a questo punto, che manchi la volontà politica di dare un impulso al percorso di approvazione della legge - ha dichiarato -. Di fronte a una richiesta sociale sempre più pressante di regole che consentano a tutti di morire senza soffrire, il comportamento irresponsabile del Parlamento contribuisce a togliere credibilità alle istituzioni".

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