Venerdì 19 Aprile 2024

Mafia capitale, oggi la sentenza. Chiesti 5 secoli di carcere

In tutto 46 imputati. I pm chiedono 28 anni per Massimo Carminati e 26 anni e tre mesi per Salvatore Buzzi 26

Maxi processo a Mafia capitale, oggi la sentenza (Ansa)

Maxi processo a Mafia capitale, oggi la sentenza (Ansa)

Roma, 20 luglio 2017 - Dopo oltre 280 udienze serrate (3-4 a settimana) e quasi 20 mesi, entro stasera dovrebbe arrivare il verdetto per il maxi processo 'Mafia Capitale'. Dopo la requisitoria dei pubblici ministeri e gli interventi dei difensori si svelerà il prossimo futuro per i 46 imputati. A partire dall'ex Nar Massimo Carminati e dal cosiddetto 'ras delle cooperative' Salvatore Buzzi, ora detenuti rispettivamente del carcere di Parma (in regime di 41bis) e in quello di Tolmezzo, in provincia di Udine. La Procura chiede condanne complessive a oltre 500 anni di carcere.

Cuore dell'inchiesta sono le intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte, che raccontano di un gruppo pronto a minacce di ogni genere pur di portare a compimento affari economici milionari. Quando le tangenti di Buzzi non bastavano ad accaparrarsi gare e a ottenere pagamenti in tempi rapidi - sostengono i magistrati -  subentravano violenza e intimidazioni contro politici, imprenditori e chiunque non rispettasse i patti. 

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Negli anni, secondo la tesi dell'accusa, il gruppo capitanato da Massimo Carminati, che in origine aveva stretti legami con la cosiddetta banda della Magliana, sarebbe cresciuto diventando più potente e ampliando il proprio raggio d'azione da banda criminale dedita all'estorsione, a organizzazione impegnata nel controllo di attività economiche, appalti e commesse pubbliche. Dopo il 2011 si sarebbero stretti i legami con Salvatore Buzzi: l'associazione sarebbe ulteriormente cresciuta, sostiene l'accusa, arrivando a condizionare la politica e la pubblica amministrazione, senza però mai abbandonare la strada originaria, della violenza, dell'estorsione e dell'usura, perché da quella, sostengono i pm, trae forza la 'nuova mafia', proprio come quelle 'tradizionali'.

"La fama criminale determina paura, assoggettamento e omertà, che sono le caratteristiche di un'organizzazione mafiosa", sostiene l'accusa, secondo cui è questo aiuto che Buzzi si è assicurato, negli anni, pagando il 50 per cento degli utili di quattro grandi cantieri a Carminati: l'imprenditore avrebbe scelto l'ex estremista nero per il timore che incuteva il suo nome, per i suoi contatti con la destra romana, e soprattutto per avere un socio sempre pronto al 'lavoro sporco' fatto di minacce, e violenza contro chi non stava ai patti dettati dall'associazione. 

Le accuse per i 46 imputati, vanno, a seconda delle posizioni, dalla corruzione, alla turbativa d'asta, all'usura e l'estorsione, fino all'associazione mafiosa. Per Massimo Carminati i pm chiedono 28 anni di carcere, per Salvatore Buzzi 26 e tre mesi.