Luca Scatà, chi è l'agente in prova che ha ucciso il killer di Berlino

Molti lo chiameranno eroe: 29 anni, solo in prova al commissariato di Sesto San Giovanni, ha avuto la prontezza e la freddezza di uccidere Amri, che aveva ferito il suo compagno

Luca Scatà, 29 anni, l'agente in prova che ha ucciso Anis Amri (Ansa)

Luca Scatà, 29 anni, l'agente in prova che ha ucciso Anis Amri (Ansa)

Milano, 23 dicembre 2016 - E' solo un agente in prova, Luca Scatà. Eppure è stato lui, giovanissimo e senza molta esperienza, a uccidere il killer attentatore di Berlino, il terrorista Anis Amri che mezza Europa cercava da tre giorni. Scatà ha 29 anni, viene da Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa, è nato il 24 agosto del 1987.

Non la dimenticherà mai, questa notte dell'antivigilia di Natale quando, insieme al collega Cristian Movio - che è rimasto ferito a una spalla - ha fermato quel nordafricano che alle 3 si aggirava da solo a Sesto. Tutto si è svolto in pochi attimi: la richiesta di documenti, l'uomo che apre lo zainetto e al posto del portafogli estrae una pistola e spara, urlando Allah akbar. E lui, l'agente in prova Luca Scatà, che ha la freddezza di spirito e la prontezza di riflessi di rispondere immediatamente al fuoco. Ha ucciso Anis Amri, il terrorista che non voleva essere preso vivo, mentre il collega era a terra, colpito.

I GENITORI - "Ho sentito Luca questa mattina presto - racconta la madre di Luca Scatà -. Mi ha chiamato per tranquillizzarmi temendo che avessi sentito alla tv della sparatoria e che fossi preoccupata. Mi ha detto che stava bene". E ancora: "La polizia è sempre stata il suo sogno Noi eravamo preoccupati ma l'abbiamo assecondato. Luca è forte e determinato e noi ne siamo orgogliosi". Parla anche il padre di Scatà: "Siamo orgogliosi di lui, speriamo di rivederlo presto".

L'ELOGIO DEL VIMINALE - "Guardiamo all'equipaggio della volante come persone straordinarie, giovanissimi, che facendo il loro dovere hanno fatto un servizio straordinario alla comunità. Interpreto il sentimento del nostro paese nel dire che l'Italia è a loro grata", ha detto il ministro dell'Interno, Marco Minniti.  

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POLEMICHE SOCIAL - E tuttavia non mancano le polemiche: da una parte per la scelta di aver reso note le generalità dei due poliziotti esponendoli così al rischio di ritorsioni, dall'altro per le simpatie politiche orientate (molto) a destra di Scatà. Tra le foto del suo profilo Facebook comparivano saluti a braccia tese, post con Hitler e Mussolini, annunci funebri sul 25 aprile (data dalla Liberazione d'Italia dai nazifascisti, ndr). Profilo che però è stato oscurato (quindi le immagini non sono più visibili) perché - come ha spiegato il questore di Milano, Antonio De Iesu - c'è "il dovere di tutelare" gli agenti in quanto "stiamo parlando di una dimensione che non è la criminalità ma il terrorismo internazionale e c'è un problema di prevenzione".