Mercoledì 24 Aprile 2024

Omicidio Loris, il pm chiede 30 anni per Veronica Panarello

Durissima la requisitoria: il pm definisce la madre "egoista, bugiarda e manipolatrice". Il padre di lei: dovrebbe essere condannato anche il suocero. Veronica sgomenta: 30 anni...

Loris Stival e la mamma Veronica Panarello (Ansa)

Loris Stival e la mamma Veronica Panarello (Ansa)

Ragusa, 3 ottobre 2016 - Il processo per l'omicidio del piccolo Loris Stival, 8 anni, entra nel vivo: oggi il pm Marco Rota ha chiesto la condanna a 30 anni per la madre Veronica Panarello. La richiesta è stata formulata al termine della requisitoria davanti al Gup di Ragusa Andrea Reale.

LA REQUISITORIA - "Egoista, bugiarda e manipolatrice": così il pm Rota definisce la Panarello, ricostruendo il contesto psicologico e sociale in cui è maturato il delitto, quello familiare, il rapporto tra madre e figlio, un legame "distorto" in cui Veronica "non era appieno genitore e Loris non era un figlio".  Quella della madre viene descritta come una "personalità controversa". Nella scorsa udienza, in sede di dichiarazioni spontanee, la donna aveva continuato ad accusare dell'omicidio il suocero Andrea Stival. Ma l'accusa, che oggi dovrà formulare la richiesta di condanna, non le crede e va avanti per la sua strada.

"Trent'anni, trent'anni...", avrebbe avrebbe ripetuto più volte Veronica Panrello. Parole di incredulità e di sgomento riferite dal legale Francesco Villardita, che giudica punto a favore della difesa, "il riconoscimento seppur parziale del movente e la difesa continuerà a lavorare per dimostrare la compartecipazione al delitto del suocero Andrea Stival", nonno del piccolo. Il bimbo secondo la ricostruzione della donna avrebbe scoperto la relazione tra i due e per questo sarebbe stato ucciso. Plausibile secondo l'accusa la relazione tra la donna e il suocero, ma non provata.

IL PADRE DI VERONICA - Da parte sua il padre dell'imputata, Francesco Panarello, racconta dell'incontro con la figlia: "L'ho trovata serena, combattiva - dice - Ci aspettiamo venga condannata ma che venga condannato anche chi era con lei. Mi chiede sempre di suo figlio piccolo. Siamo dispiaciuti, noi, nonni materni abbiamo avuto il divieto di vedere il piccolo, non vedo perché. Noi cosa c'entriamo?". Il difensore Francesco Villardita aggiunge: "E' tesa certamente come qualunque essere umano. Una serie di elementi che saranno presentati al giudice come quello delle telecamere, potrà essere per noi determinante, anche se non inquadrano il suocero con la pistola fumante; la verità si può dimostrare con una serie di elementi che sottoporremo al giudizio". 

Veronica è arrivata in Tribunale alle 10. In aula il marito Davide Stival e il suocero Andrea Stival che lei ha chiamato in correità nell'omicidio di Loris. "Dai documenti probatori - afferma il suo legale - si evince che Andrea Stival non è coinvolto nell'omicidio e che il movente indicato dalla Panarello e' assolutamente falso".  Infine il procuratore capo Carmelo Petraliaintroduce i temi successivamente sviscerati da Rota: "Secondo le conclusioni del pm, escludendo con la perizia il vizio totale di mente, la valutazione psichiatrica peserà poco. In teoria le conclusioni dei periti - dice l'avvocato di parte civile di Davide Stival, Daniele Scrofani - potrebbero essere convincenti ma neanche loro ipotizzano un vizio totale di mente e siamo lontani dall'impunibilità".