Mercoledì 24 Aprile 2024

Loris Stival, Veronica al marito dopo la morte del figlio: "Facciamo un viaggio"

Giallo di Ragusa, la testimonianza del padre del bimbo ucciso

Il padre di Loris, Davide Stival e la madre Veronica Panarello (Ansa)

Il padre di Loris, Davide Stival e la madre Veronica Panarello (Ansa)

Roma, 21 novembre 2015 - IL 29 NOVEMBRE 2014, nelle ore concitate della scomparsa di Loris e del successivo ritrovamento del corpicino in un fosso nelle campagne del Ragusano, la madre Veronica Panarello rivolse al marito Davide Stival una domanda che l’uomo allora si spiegò con la confusione mentale del momento: "Perché non ci facciamo un viaggio?". E nei giorni seguenti, a tragedia ormai avvenuta, la donna chiese ancora al suo compagno: "E se ci bloccano il conto corrente?". Frammenti di memoria avvelenata dalla piega che poi presero le indagini, con l’arresto di mamma Veronica per l’omicidio del figlioletto e l’occultamento del cadavere, e che ieri nell’udienza davanti al gup di Ragusa sono riemersi per un’iniziativa della Procura.    IL PM, infatti, ha prodotto il verbale delle dichiarazioni spontanee rese cinque giorni fa dal papà di Loris, costituito in giudizio come parte civile contro la moglie. E non è tutto: "Mi livai a vita da sula...", cioé "mi sono tolta la vita da sola", mormora la donna fra le lacrime accanto al suo legale, in un video girato dalla Polizia scientifica durante un sopralluogo agli atti dell’inchiesta. L’avvocato Villardita, difensore dell’indagata, ha chiesto i termini a difesa per esaminare i nuovi atti. E il giudice ha rinviato l’udienza preliminare al 3 dicembre. I legali leggeranno anche un altro documento presentato ieri dalla Procura, un’integrazione all’autopsia del 30 novembre 2014. Da cui risulta che il corpo della vittima presentava "segni di compressione" da fascetta su "entrambi i polsi", ma non nella parte interna, come se fossero stati legati con le mani giunte, quindi non dallo stesso bambino "per giocare"; ed è "verosimile – scrivono i periti – l’ipotesi che (la fascetta, ndr) sia stata applicata successivamente" allo strangolamento.   LA MOSSA del pm arriva dopo l’interrogatorio del 13 novembre scorso in cui Veronica Panarello ha ammesso per la prima volta di non aver accompagnato Loris a scuola quella mattina di un anno fa, perché lo avrebbe trovato morto in casa con una fascetta serrata intorno al collo, tragico esito di un gioco pericoloso. E da quel momento sui suoi occhi sarebbe calato un velo, cancellando anche il ricordo del viaggio allucinante in macchina fino al Mulino Vecchio, per abbandonare in un canalone il cadavere del bambino e poi gettare via lo zainetto. L’avvocato Villardita ha parlato di "rielaborazione", come se la sua assistita dall’estate scorsa, "quando è andata al cimitero", avesse "voluto e potuto raccontare meglio".  "Per me lo ha ucciso lei, Loris ha visto qualcosa che non doveva vedere, ma non so dire cosa: lei ha sempre ricordato tutto", questo l’ultimo sfogo di Antonella Panarello, sorella di Veronica, al settimo mese di gravidanza, che ieri si è sentita male davanti al palazzo di giustizia.